Il rinvio al Consiglio Ue della proposta di regolamento della Commissione Ue sull’olio tunisino, a causa degli emendamenti approvati dall’aula dell’Europarlamento, apre la trattativa sul testo condiviso tra gli organi della Ue, oggetto dei triloghi
Da parte dell’europarlamentare italiano Paolo De Castro, già presidente della Commissione agricoltura dell’Europarlamento nella scorsa legislatura, parte una prima proposta. De Castro, in una lettera indirizzata al ministro per gli affari Esteri e la cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, chiede che il Consiglio Ue introduca le licenze di importazione mensili di olio da gennaio ad ottobre, in modo da evitare concentrazioni dell’offerta in alcuni periodi dell’anno, distorsive dei prezzi delle olive e dell’olio sia all’origine che all’ingrosso, e assicurare al provvedimento di aiuto alla Tunisia il sostegno di tutte le delegazioni mediterranee all’interno del Consiglio Ue.

De Castro ha scritto la lettera al ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Gentiloni proprio a seguito dell'approvazione da parte del Parlamento europeo dei due emendamenti votati in Comagri che hanno modificato la proposta della Commissione Ue sull'incremento del contingente di olio a dazio zero proveniente dalla Tunisia. Dopo il voto in plenaria, il Consiglio europeo dovrà, infatti, riprendere il confronto sulla proposta per trovare un accordo capace di implementare quanto deciso dall'Europarlamento.

Attualmente, resta in piedi la proposta come emendata dall’Aula: ovvero il progetto originario della Commissione di consentire alla Tunisia di esportare temporaneamente verso la Ue 35mila tonnellate di olio a dazio zero in più, nel 2016 e nel 2017, ma – è scritto negli emendamenti approvati in aula - a condizione che sia assicurata la tracciabilità di filiera e quindi sia vero olio tunisino e che il regolamento non preveda possibilità di proroghe oltre il 2017.

"L'approvazione degli emendamenti che escludono una possibile estensione delle misure al di là del 2017 e introducono un obbligo di tracciabilità del prodotto che ne garantisca l'origine tunisina - si legge nella missiva di De Castro - implica il rinvio del dossier al Consiglio. Un passaggio ulteriore che ci offre la possibilità di inserire una importante modifica aggiuntiva relativa all'introduzione di licenze di importazione mensili al fine di evitare impatti sul mercato europeo dovuti a un'offerta eccessivamente concentrata in determinati periodi dell'anno".

De Castro infine avverte: "Sostenere tale modifica non comprometterebbe le finalità dell'accordo e troverebbe il sostegno di tutte le delegazioni mediterranee all'interno del Consiglio. Si tratta di una misura fondamentale per tutto il mondo agricolo del Sud dell'Ue, che salvaguardia un settore rilevante dell'economia senza compromettere il segnale di aiuto nei confronti di un paese, a noi prossimo, in difficoltà".

Sul tappeto, ovviamente, ci sono anche gli altri 14 emendamenti, approvati dalle commissioni agricoltura e commercio internazionale, ma non dall’Aula: tra questi, quelli più rilevanti, contengono la limitazione dell’importazione aggiuntiva temporanea senza dazio di 35mila tonnellate di olio dalla Tunisia verso la Ue solo al 2016 e a condizione che ciò avvenga comunque solo se il mercato Ue sia in grado di assorbirlo, e quella approvata in Comagri, proprio sulle licenze mensili d'importazione da gennaio a ottobre. Puntare tutto su questa ultima opzione e rinunciare a tutti gli altri emendamenti potrebbe quindi trovare un fronte ampio di convergenze in seno al Consiglio Ue.