E' estate, fa caldo. Non è certo una novità. Ma le temperature di questi ultimi giorni sono decisamente sopra la media e qualche problema c'è. Come ad ogni estate le vacche producono meno latte, ma in queste settimane, scrive “Libero” del 17 luglio la produzione è crollata come conferma il 21 luglio anche “Il Giorno” parlando di un calo del 15%. Soffrono anche le colture, in particolare quelle di mais, tanto che il “Corriere della Sera” parla della possibilità di invocare lo stato di calamità in alcune aree della Lombardia. Non va meglio in Veneto, scrive “Il Gionale di Vicenza” del 23 luglio, con le colture di mais ormai già secco e con perdite di almeno il 40% della produzione. Il caldo fa sentire i suoi effetti sulle coltivazioni di soia i cui raccolti, come pure quelli del mais, sono ormai compromessi secondo quanto riporta il “Messaggero Veneto”. Complicazioni in vista anche per gli approvvigionamenti di gasolio, le cui scorte sono in calo a causa dell'aumentato impiego dei mezzi agricoli per contrastare gli effetti del caldo e per alimentare gli impianti di irrigazione. Lo denuncia il “Corriere di Romagna” del 22 luglio, ma c'è anche qualche settore che dalle alte temperature trae qualche vantaggio. E' il caso della frutta i cui consumi, scrive “Il Resto del Carlino” del 18 luglio, si sono impennati grazie al caldo.
Ma il caldo fa bene all'uva
Il caldo non sembra preoccupare le produzioni di uva da tavola che in Puglia, stando alle anticipazioni della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 20 luglio, si sta avviando verso una campagna tutta in positivo. Lo conferma anche una breve notizia pubblicata da “La Stampa” del 21 luglio che prevede ottime uve e grandi vini. Come per le uve anche per l'olio le anticipazioni di “Italia Oggi” del 22 luglio parlano per la produzione toscana di una netta ripresa che farà dimenticare il calo dello scorso anno. Buoni risultati che sembrano riflettersi sull'occupazione in agricoltura che fa segnare in particolare sul segmento giovani incrementi percentuali a due cifre, come evidenzia il “Corriere della Sera” del 19 luglio.
I mercati fra illegalità ed embargo
Ci sarebbero risultati migliori se non si dovesse fare i conti con le illegalità, che vanno dalle agromafie denunciate in un'intervista che il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo ha rilasciato al “Mattino” del 21 luglio, alle frodi commerciali delle quali si parla sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 20 luglio e alle imitazioni che affliggono in particolare le produzioni casearie, come denuncia “Libero” del 22 luglio parlando del tedesco Cambozola. Sulle nostre esportazioni continua poi a pesare l'embargo russo e i conti li ha fatti il settimanale “Panorama” in edicola il 23 luglio, secondo il quale il danno per gli ortofrutticoli ammonta a 480 milioni di euro ai quali si aggiungono altri 392 milioni di perdite per i formaggi.
Quel latte (in polvere) non piace
In tema di latte e formaggi, non si spengono le polemiche sull'impiego del latte in polvere che la Commissione europea vorrebbe imporre alle produzioni casearie italiane. Se ne discute sul “Corriere Bologna” del 20 luglio mentre “Brescia Oggi” del 21 luglio commenta la mobilitazione per bloccare il diktat europeo. Scende in campo l'assessore lombardo all'Agricoltura, Gianni Fava, che dalle pagine del “Giorno” del 22 luglio bolla l'impiego del latte in polvere come un'inaccettabile sacrifico alla qualità delle produzioni italiane. Intanto il prezzo del latte spot, come si apprende da una breve notizia de “Il Sole 24 Ore” del 22 luglio, ha frenato la spinta al rialzo. I bassi prezzi del latte non sono un problema solo italiano, ma riguardano anche gli allevatori francesi che in questi giorni hanno contestato con vigorose proteste di piazza l'andamento penalizzante del mercato lattiero. La cronaca di questi episodi è riportata il 22 luglio da “La Stampa”.
La xylella non molla
Si protesta anche in Italia, ma in questo caso il motivo è legato all'emergenza xylella negli uliveti pugliesi e gli agricoltori hanno manifestato il proprio dissenso nei confronti del commissario europeo alla Salute, in visita alle aree colpite dal patogeno. Se ne parla il 20 luglio sulle pagine dalla “Gazzetta del Mezzogiorno”. Interviene sull'argomento il ministro all'Agricoltura, Maurizio Martina, che ancora sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” conferma di condividere le scelte del commissario italiano Giuseppe Silletti. Per fronteggiare la xyella e sostenere le aziende danneggiate, il ministro Martina ha firmato il decreto che mette a disposizione 11 milioni di euro, notizia che si apprende il 21 luglio dalle pagine de “Il Sole 24 Ore”. In tema di difesa delle colture, è interessante quanto si apprende da “Italia Oggi” del 22 luglio sulla possibilità di utilizzare sui vigneti del prosecco acqua ozonizzata in sostituzione di alcuni agrofarmaci. Come se non bastassero le preoccupazioni solevate dalla xylella, fra il Piemonte e la Lombardia si teme un'invasione da parte di un insetto di origine giapponese, la Popilia japonica. L'allarme è lanciato dalle pagine de “La Stampa” del 19 luglio ed ancora nello stesso giorno e sempre su “La Stampa” che si parla di un altro patogeno, la piralide che sta mettendo ko i bossi dei giardini.
23 luglio 2015 Economia e politica