L’ottava edizione del Ffa – Forum per il futuro dell'agricoltura – ha invitato agricoltori, industria e organizzazioni non governative a riconoscere la necessità di costanti e continui cambiamenti e la creazione di una partnership concreta e di lunga durata tra tutti gli attori della filiera per lo sviluppo di un'agricoltura sostenibile a livello mondiale.

Una giornata di lavori per prendere in considerazione le sfide globali del settore primario, tra cui il raggiungimento della sicurezza alimentare dell’intera popolazione mondiale, la promozione dell'agricoltura sostenibile, ma anche l’obiettivo di invertire il costante cambiamento climatico sia con le limitate risorse a disposizione, sia con la saggezza e la lungimiranza necessarie.

In un momento di crisi economica ed in seguito alle recenti trattative che hanno portato all’approvazione della nuova Pac (più mercato e ambiente e meno aiuti alla produzione), è stato evidenziato un urgente bisogno di trovare nuovi modi per conciliare un incremento della produttività agricola con la tutela dell'ecosistema e della biodiversità.

Relatori e partecipanti al Forum hanno riconosciuto che la fiducia tra i sostenitori della produttività delle aziende e quanti si occupano della tutela dell'ambiente ha subito un costante indebolimento nel corso dei decenni, ma che esistono le soluzioni innovative, le pratiche colturali e le conoscenze necessarie affinché l'agricoltura diventi sempre più sostenibile e partner dell’ambiente.

Secondo il presidente del Ffa, Janez Potocnik, questa condivisione di visoni e competenze è di vitale importanza per la realizzazione di un’economia agricola volta al raggiungimento di obiettivi di sviluppo sostenibile nelle Nazioni unite, sia in Europa che a livello globale.
Il Forum ha invitato gli agricoltori e l'industria dell’agro-business ad intensificare i loro sforzi per fornire cibo sano e sufficiente per soddisfare le esigenze di una popolazione in costante crescita, riducendo al contempo le pressioni sulle risorse ambientali e senza incidere sul clima.

Le stesse pratiche agricole dovrebbero essere ulteriormente adattate a beneficio dell'ambiente, per favorire la conservazione del suolo, per tutelare la qualità dell'acqua e per stimolare la biodiversità. Per Potocnik, gli agricoltori devono essere riconosciuti come i gestori dell’ambiente e dovranno essere premiati per i loro sforzi profusi in tal senso.
Si tratta di cambiamenti essenziali che dovranno vedere il diretto sostegno pubblico per i sistemi agricoli più virtuosi.

Gli stessi fornitori di mezzi tecnici (tra cui i produttori di agrofarmaci e soluzioni per la difesa integrata e biologica delle colture), non solo sono stati i promotori dell’evento (di cui la stessa Syngenta è partner), ma sono stati direttamente invitati dal Forum a contribuire in modo significativo e trasparente con i propri dati ed informazioni; l’obiettivo è quello di condividere con gli altri attori delle filiere le informazioni sulla reale sicurezza di tutti i prodotti utilizzati nei cicli produttivi agricoli sia nei confronti delle persone, sia per l'ambiente.

Al contempo il Forum ha ben chiarito che tutte le parti interessate, comprese le Ong di carattere ambientale, devono necessariamente riconoscere che la sostenibilità economica per gli agricoltori e la gestione di ecosistemi ben funzionanti e destinati alla produzione alimentare, sono entrambe essenziali per la gestione sostenibile dell’intero territorio.

Tra i relatori e i 1.500 delegati presenti forum di quest'anno si è convenuto che attuando questi passaggi si possono costruire legami efficienti, costruttivi e duraturi tra agricoltura e ambiente. Un terreno comune che consentirebbe soluzioni pratiche sia sul campo, sia nelle politiche agrarie, a supporto dell'obiettivo comune di un'agricoltura sempre più sostenibile.

Un momento del Forum di Bruxelles
© Ivano Valmori - AgroNotizie

Janez Potocnik, già Commissario europeo per l'Ambiente e presidente della Fondazione Rise, ha dichiarato: "In Europa si producono circa 90 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari ogni anno, e una parte significativa potrebbe essere facilmente evitata. Dobbiamo lavorare assieme per un uso efficiente delle risorse produttive, per scelte alimentari sostenibili e per la riduzione dei rifiuti alimentari. Tutto grazie ad uno sforzo congiunto con gli agricoltori, l'industria alimentare, la distribuzione, i dettaglianti e i consumatori".

Phil Hogan, commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, ha commentato: "L'innovazione è la chiave per la sicurezza alimentare sostenibile. Attraverso l'innovazione, siamo in grado di migliorare l'efficienza delle risorse, con l’innovazione potremo incidere sui cambiamenti climatici, con l’innovazione potremo migliorare la sicurezza alimentare, la diversità e la qualità degli alimenti. Questo mantenendo la competitività del settore agroalimentare e creando nuovi e migliori posti di lavoro nelle zone rurali”.

Karmenu Vella, commissario europeo per l'Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: "Obiettivi realistici e normativa intelligente in ambito economico possono contribuire a mitigare il nostro deficit di risorse alimentari, rafforzare la nostra competitività, e, allo stesso tempo, migliorare la sostenibilità del nostro sviluppo".

Amina Mohammed, consigliere speciale su Post-2015 development planning, delle Nazioni unite, ha aggiunto: "Nei nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile, l’agricoltura e l’alimentazione sono fondamentali per raggiungere l'obiettivo primario di porre fine alla povertà estrema nelle sue diverse dimensioni, in tutto il mondo, attraverso lo sviluppo e la prosperità rurali".

Thierry de l'Escaille, segretario generale dell'Organizzazione dei proprietari terrieri europei, ha commentato: "L'innovazione è fondamentale. Come agricoltori e gestori del territorio, abbiamo bisogno di un migliore accesso e la comprensione di strumenti innovativi, nuove pratiche agricole e nuovi modi di pensare alla produzione. Vogliamo raggiungere la resilienza nell’agricoltura europea ed il modo migliore per raggiungere questo obiettivo sarà la creazione di un “circolo di fiducia” tra tutti gli attori della catena del valore alimentare".

Jon Parr, chief operating officer di Syngenta, ha affermato: "Rendere l'agricoltura più sostenibile richiede un diverso modo di pensare e nuove modalità di lavoro da parte di tutti. Questo anche attraverso il progetto Good Growth Plan di Syngenta dove stanno entrando nuovi soggetti interessati a cambiare l'approccio produttivo per dotare i coltivatori con le moderne pratiche agricole e le tecnologie innovative di cui hanno bisogno per essere economicamente ed ambientalmente sostenibili".

Profonda la riflessione di Arun Gandhi, nipote del Mahatma Gandhi: “Ognuno di noi dovrebbe farsi, in coscienza, una sola domanda: cosa sto facendo, io, di concreto, per migliorare la vita e la dignità degli agricoltori? Se ognuno dei 1.500 presenti avrà una risposta chiara e concreta a questa domanda… l’agricoltura di tutto il mondo diventerà veramente sempre più sostenibile”.

Arun Gandhi durante il suo intervento al Forum per il futuro dell'agricoltura
© Ivano Valmori - AgroNotizie