Semplificazione amministrativa e sicurezza alimentare. Sono queste le due macro idee alla base del Testo unico sulla “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino”, presentato ieri al Vinitaly a Verona.

I due principi informano tutti i nove titoli in cui è articolata la legge e trovano una declinazione nel Sian (sistema informativo agricolo internazionale), per semplificare gli adempimenti attraverso l’istituzione di una innovativa rete informatica di gestione, e nello Schedario vitivinicolo istituito presso il Mipaaf, mirato a contenere tutte le informazioni sul potenziale produttivo viticolo.
Sul fronte della scurezza alimentare, invece, sarà decisiva la competenza assegnata al Mipaaf del coordinamento delle amministrazioni coinvolte nei controlli, che saranno effettuati attraverso due strumenti specifici come il Piano annuale dei controlli e il Registro unico dei controlli.

"L’idea è che la certezza dei criteri e delle modalità ispettive liberi le aziende da vessazioni e ostacoli di natura burocratica - commenta Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che ha presentato il Testo unico - L’obiettivo è infatti facilitare i produttori, facendogli cogliere le opportunità sui mercati esteri, dove c’è la possibilità di conquistare nuove importanti fette di mercato. Negli ultimi quindici anni, infatti, il fatturato vitivinicolo è cresciuto in modo esponenziale passando da 900 milioni a 5 miliardi di euro. Considerato che il Governo si è dato l’obiettivo d’incrementare l’export agroalimentare nazionale dagli attuali 35 a 50 miliardi di euro, è evidente che la vitivinicoltura può giocare un ruolo decisivo".

"Uno straordinario risultato, molto atteso dagli operatori".
Questo il commento della filiera vitivinicola rappresentata da Confagricoltura, Cia, Alleanza delle cooperative agroalimentari, Unione italiana vini, Federdoc e Assoenologi.
"L'attenzione e la sensibilità che Camera, Senato e ministero hanno rivolto al testo è senz'altro un segnale importante per le imprese, a testimonianza del valore che il settore vitivinicolo ricopre nell'economia del Paese - commentano le organizzazioni - Il Testo Unico a cui si è arrivati dopo mesi di confronto costruttivo tra le sigle della filiera vitivinicola nazionale riordina, semplifica e innova il quadro normativo che disciplina l'attività nel settore del vino nazionale”.

Tra le novità pratiche, il testo assegna meno carico burocratico e minori costi per i produttori; differenzia i piani di controllo in base alla classificazione qualitativa dei vini Docg, Doc e Igt, in modo da essere coerenti con il pregio delle diverse produzioni e favorisce la stipula di convenzioni fra gli enti di vigilanza per razionalizzare i controlli ispettivi. Forti novità sono previste sul fronte della lotta alla contraffazione per difendere, in Italia e nel mondo, le eccellenze e con esse il reddito dei produttori e dei consumatori. Novità sono incluse anche nell'impianto sanzionatorio in quanto il nuovo testo privilegia, per le inadempienze, la possibilità di risoluzioni preventive delle irregolarità con diverse modalità fra cui il ravvedimento operoso. Il Testo unico propone, infine, un’ulteriore sburocratizzazione a seguito dell’implementazione delle procedure informatiche nel Sian e innovazioni in materia di produzione ed etichettatura.

La filiera si attende  che “il Testo così come presentato nelle mani del legislatore arrivi presto all'approvazione, per offrire alle imprese un nuovo quadro normativo, capace di stimolarne la competitività, offrire maggiori garanzie in termini di tracciabilità dei prodotti, a vantaggio di produttori e consumatori. In tal senso si continuerà a garantire pieno supporto politico a Parlamento e ministero affinché si possa approdare a un testo finale che tenga conto il più possibile delle esigenze del settore”. 
 
Soddisfatta anche la Coldiretti, per la quale il Testo unico "taglia del 50 per cento il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4000 pagine di normativa che regolamentano il settore".