Dietro la parola agrumi si cela un mondo vastissimo fatto di oltre 200 specie, che comprendono alcuni tra i prodotti alimentari freschi o trasformati più diffusi e consumati a livello mondiale.
L’Italia è il 4° produttore di agrumi al mondo e la Sicilia detiene il primato sul territorio nazionale con oltre il 55% della superficie agrumicola totale.

La prestigiosa Aula Magna dell’Università degli Studi di Catania ha ospitato la presentazione de “gli agrumi”, quindicesimo titolo di “Coltura&Cultura”. Questa collana editoriale è promossa da Bayer CropScience per far conoscere e valorizzare le eccellenze dell’agricoltura italiana.

Il volume è il frutto del lavoro di 63 autori, sotto il coordinamento scientifico dei professori Paolo Inglese e Eugenio Tribulato, membri dell’Accademia dei Georgofili. Attraverso un approccio interdisciplinare, “gli agrumi”  raccoglie insieme con rigore scientifico, linguaggio semplice e una ricca iconografia le conoscenze disponibili su questa filiera strategica per il nostro Paese.

“Abbiamo cercato di 'fare squadra' con i migliori  esperti del grande mondo degli agrumi per fare apprezzare a tecnici e meno tecnici le innumerevoli tipologie di agrumi e le peculiarità della coltivazione delle diverse specie - ha dichiarato Tribulato, Università degli Studi di Catania - e per trasmettere quanta ricerca e tecnologia stia dietro la variegata offerta di frutti freschi, di succhi e spremute, di prodotti alimentari, farmaceutici e cosmetici a base di agrumi.”

“Ogni agrume è stato testimone di epoche diverse e di grandi civiltà, protagonista delle arti e delle lettere, oltre che dei mercati e della gastronomia - ha aggiunto Inglese, Università degli Studi di Palermo – per non parlare del contributo delle coltivazioni di aranci, limoni e clementine ai paesaggi italiani, con evidenti risvolti sociali che hanno garantito lo sviluppo economico di territori altrimenti marginali, o della fortuna dell’agrumicoltura ornamentale di fattura tutta italiana".

Molto più di altri prodotti dell’ortofrutta, gli agrumi godono di un’immagine di elevata valenza salutistica e il consumo di arance è diffuso in tutto il mondo, come evidenzia l’inedita indagine sul consumatore presentata nel volume. Chi acquista arance, tuttavia, non sempre sa distinguere le diverse tipologie offerte, se non per il colore.
La conoscenza in termini di varietà di arance o specifici attributi è meno diffusa, ancora di più quando si parla di “piccoli agrumi” come mandarini, clementine. Ciò può comportare confusione nell’identificare i prodotti e le loro prerogative qualitative e organolettiche; di conseguenza c’è l’opportunità per il marketing di settore di differenziare i diversi prodotti e promuovere al meglio le ben 12 tipicità italiane tra Dop e Igp.




La presentazione del volume

“E’ stato un piacere per noi di Bayer CropScience sostenere la realizzazione di quest’opera sugli agrumi, per i quali proponiamo prodotti chimici e biologici per la difesa integrata, in controtendenza con la riduzione degli agrofarmaci a disposizione degli agrumicoltori italiani - ha affermato Paola Sidoti, responsabile Business & Marketing Communications di Bayer CropScience in Italia –. Un vivo ringraziamento va agli autori e un grazie particolare ai due coordinatori scientifici per avere creduto in questa impresa unica nel suo genere e trasmesso agli altri autori, diversi per origine, ruolo ed esperienze, la giusta motivazione e la voglia di comunicare l’agricoltura in un modo nuovo. Il volume è uno strumento che coglie il vissuto positivo dei consumatori verso gli agrumi e che può contribuire a migliorare la capacità competitiva della produzione italiana. Questo libro è un elogio a coltivazioni bellissime e dai buonissimi frutti, - ha concluso Sidoti - per fare cultura degli agrumi a 360° e premiare tutti gli agrumicoltori, a cominciare dai siciliani, avvicinando a questo mondo tecnici e appassionati che vogliono sapere come nasce un agrume, una spremuta o un grande profumo.”

Nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni di Bayer, all’incontro è seguito nella chiesa di San Nicolò l’Arena il recital per violino e piano del Maestro Matteo Fedeli che ha suonato il prezioso  violino Antonio Stradivari 1715 “ex Bazzini”, parte del  programma “Uno Stradivari per la Gente” sostenuto da Bayer e aperto a tutta la cittadinanza.