Nelle ultime ore l’Italia ha potuto beneficiare di un temporaneo aumento delle temperature apportato da correnti più miti ed umide, con nuove precipitazioni sulle regioni tirreniche. Tuttavia un nuovo nucleo freddo sta già irrompendo sulla Penisola, in particolar modo sui versanti adriatici. Gli elevati contrasti termici che verranno a crearsi, sommati ad una maggiore direttrice ovest-est delle correnti d'alta quota, offriranno un'ottima occasione per fare il pieno di neve sulle montagne italiane.


Il punto della situazione

Fredde correnti artiche hanno prevalso nei primi giorni di dicembre grazie ad un netto cambio della circolazione atmosferica avviata nel mese di novembre. Temperature diffusamente sotto le medie del periodo: le conseguenze sono ancora tutt'ora avvertibili, a tal punto che le prossime 48 ore saranno contraddistinte da condizioni tipicamente invernali e quindi da ulteriori nevicate sino a bassa quota su alcune Regioni.
In tutta Europa molte nazioni sono alle prese con freddo e neve. Le aree centro orientali del Continente in particolare, hanno dovuto fare i conti con nevicate abbondanti e quindi con forti disagi in termini di trasporti, sia via terra che per via aerea.


Analisi

Il pozzo artico presente nel cuore dell'Europa è pronto a tornare sull'Italia, dopo una temporanea e solo parziale ritirata verso i ranghi più settentrionali. Anche se il grosso del gelo resterà però confinato a nord delle Alpi, l'Italia subirà comunque gli effetti delle masse d'aria fredda in scorrimento nel corso delle prossime 36-48 ore. I maggiori contraccolpi si faranno sentire lungo le regioni adriatiche, dove si creeranno i presupposti ideali per nuove nevicate fino a bassissima quota. L'irruzione fredda avrà modo di coinvolgere anche le restanti regioni del Nord Italia, ma si tratterà per lo più di gelo sterile con nevicate solo lungo la dorsale alpina di confine. 


Il vortice polare

Nei prossimi giorni il vortice polare (Vp), motore dell’inverno sull’emisfero settentrionale, andrà a ricompattarsi, dopo i duri colpi subiti nelle scorse settimane.
Il lobo canadese prenderà vigore e tenderà ad espandersi verso oriente, sino a invadere l'Europa centro-occidentale. La circolazione atmosferica subirà un drastico cambio, incentivando un ritorno di masse d'aria più miti d’origine oceanica.
Correnti umide di scirocco inizieranno a scorrere sull'Italia alle porte del weekend, riportando le piogge su buona parte del Paese. La neve sarà relegata principalmente alle quote medio-alte degli Appennini.
Le nevicate che scenderanno invece sulle aree pianeggianti del Nord sono dette “da addolcimento”, fenomeno garantito dall'aria fredda che si è accumulata nei giorni precedenti e che permane nelle valli e nella Pianura Padana occidentale, come il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia centro- occidentale. 


Evoluzione

Dopo una prima metà di dicembre davvero fredda e nevosa, dunque, arriverà un periodo più mite. Non si tratterà però di una lunga fase, anche le ultime corse modellistiche previsionali confermano un veloce ritorno a condizioni più fredde e consone alla stagione.
Dalle analisi emerge uno scenario atmosferico molto interessante, con un anticiclone freddo asiatico – soprannominato l'Orso russo dai meteorologi – in forte espansione verso le aree occidentali e verso la Russia europea, minacciando l'intero continente (Italia compresa).


L’inverno è solo all’inizio

Il periodo attuale sta dunque mostrando un notevole dinamicità. Dopo le numerose irruzioni artiche che hanno portato il pieno inverno in Europa, vi sarà una fase più mite e più umida atlantica. Le figure bariche di maggiore interesse sull’areale europeo rimangono però estremamente valide: l’innevamento record delle vaste terre siberiane, un Vp debole pesantemente disturbato e un Orso russo molto esteso.