"Interpoma è senz'altro una fiera autentica da tanti punti di vista: si svolge nella regione che produce il 70% del raccolto italiano di mele ed il 15% di quello europeo, una regione che ha una storia secolare nella commercializzazione di questo frutto. La competenza del territorio in questo settore è alla base dell'idea di Interpoma e ha permesso che questa manifestazione diventasse anche una storia di successo". E' Reinhold Marsoner, direttore di Fiera Bolzano, a presentare i risultati soddisfatto della fortissima affluenza all'ottava edizione di Interpoma (Bolzano, 15-17 novembre 2012). "Tre quarti dei visitatori proviene da fuori Alto Adige, con un alta percentuale dall’estero, in particolare quest’anno è stata molto forte la presenza dei paesi dell’Europa dell’est e hanno partecipato delegazioni da tutti i continenti".
Commenti positivi anche dai visitatori specializzati, per la maggior parte persone che si occupano di coltivazione di mele (56,4%), commercializzazione di frutta e verdura (14,9%), altre coltivazioni (7,3%) e commercio di macchinari agricoli (4,6%); il 42,2% degli intervistati ha affermato di aver intenzione di concludere affari con gli espositori contattati.
A fianco dello spazio espositivo, il denso programma di appuntamenti che hanno messo a fuoco le tendenze mondiali nella coltivazione e commercializzazione della mela, la determinazione delle aree di coltivazione e commercializzazione nel mercato melicolo europeo, la stanchezza del terreno ed i problemi legati alla seconda coltura.
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Il convegno "La mela nel mondo" è stato aperto dalla relazione introduttiva di Desmond O’Rourke, che ha presentato l’Apple World Report 2012: tra 2000 e 2010 il consumo di mele sia calato in tutto il mondo, ma in particolare in Europa, dove i consumatori più anziani tendono a preferire altri tipi di frutta come mango, papaia e ananas, mentre i più giovani sono restii a consumare mele. La produzione delle mele si sta muovendo sempre più verso la coltivazione intensiva, capace di produrre, raccogliere e imballare la merce in un’unica filiera. Cambiano le varietà di mele coltivate e c’è una costante ricerca per creare nuove varietà, anche se la qualità superiore rispetto alle vecchie specie è difficile da dimostrare.
Rispetto a dieci anni fa l’industria della mela ha fatto importanti passi in avanti: l’efficienza è migliorata notevolmente nei frutteti, nella raccolta e nell’imballaggio. I negozi sono più grandi e meglio organizzati. C’è una grande diversità di varietà e la qualità è migliorata. La più grande debolezza è invece la mancanza di un approccio globale e professionale alla crescente domanda di mele fresche.
Un aiuto arriva dalle nuove tecnologie. Sebbene sia ancora difficile quantificare quanto gli strumenti di diffusione sociale delle informazioni come Facebook e Twitter possano influenzare positivamente il mercato delle mele, altre scienze mostrano risultati assolutamente positivi: l'ingegneria genetica sta cercando di migliorare le sostanze nutritive nella frutta e fare in modo che le piante siano più resistenti ai parassiti e alle malattie.
Allo stesso tempo, robotica e automazione consentono il monitoraggio remoto di sviluppo della coltura, una raccolta delicata della frutta, lo spostamento di mele a macchina in movimento.
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Fra i temi trattati, anche le malattie da reimpianto. Robert Wiedmer, del centro di Consulenza per la Frutti-Viticoltura dell’Alto Adige e Martin Thalheimer, del centro per la Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg, hanno illustrato esperienze pratiche e risultati di esperimenti eseguiti su terreni con malattie di reimpianto nella frutticoltura dell’Alto Adige. Partendo dal problema dell’esaurimento dei terreni coltivati, i relatori hanno illustrato come la stanchezza del terreno abbia un’influenza molto variabile nella crescita delle piante da zona a zona e a volte anche nello stesso frutteto.
Tutte le relazioni delle tre giornate sono disponibili on line. Puoi sfogliarle nel box riportato in calce all'articolo.
La ricerca scientifica ad Interpoma
Le sale convegni di Fiera Bolzano hanno ospitato anche la presentazione di due iniziative che danno risalto all'attività di ricerca in agricoltura svolta in Europa. E' stato infatti oggetto di una conferenza stampa il simposio internazionale "Future IPM in Europe" a cui è dedicato questo articolo su Agronotizie.
Ad Interpoma si sono poi riuniti i rappresentanti di Eufrin, European Fruit Research Institutes Network, nel ventennale della fondazione. A fare gli onori di casa, il Management committee chair, professor Florin Stanica, università di Bucarest e il direttore del Laimburg, Michael Oberhuber (nella foto a destra, rispettivamente 4° e 7° da destra, insieme ai partecipanti al meeting). Scienziati di 22 paesi europei continuano a pubblicare i risultati di anni di ricerca applicata, divulgando tecniche di difesa sostenibile delle colture, attraverso il coordinamento di numerosi gruppi di lavoro.Su www.eufrin.org, tutti i dettagli.
Interpoma 2012 in numeri
374 aziende espositrici provenienti da 17 nazioni
16.017 visitatori provenienti da oltre 60 Paesi diversi
3 giornate di eventi (dal convegno "La mela nel mondo" ai seminari tecnici)
880 congressisti partecipanti
200 persone a "Interpoma in tour", le visite guidate a impianti melicoli sul territorio
On line, tutte le relazioni del convegno "La mela nel mondo"
La galleria fotografica di Agronotizie
Tutte le informazioni aggiuntive ed i commenti degli espositori sono su www.interpoma.it