Si è parlato di crisi ma anche di crescita e soprattutto di rete nel Forum Confagricoltura Accademy svoltosi dal 29 al 31 marzo a Taormina.

La tre giorni ha impegnato i dirigenti dell'associazione nell'analisi e nello studio di strategie imprenditoriali orientate alla crescita e alla ristrutturazione del settore agricolo in uno slalom i cui paletti sono stati la food security, la volatilità delle quotazioni delle materie prime e l'analisi di strumenti di sviluppo quali reti di impresa e di servizi, credito, grande distribuzione e futuro della Politica agricola comune.

 

Tutto in rete

Ad emergere la necessità di nuove relazioni di gruppo libere dal peso di elefantiaci procedimenti burocratici per muoversi a superamento delle difficoltà individuali, lungo i fili della rete tesa dal mercato globale .

Il modello della rete è perfettamente congeniale al mondo agricolo – ha affermato il presidente dell'associazione Mario Guidi durante un dibattito nella tre giorni di Confagricoltura - è più profondo di quello di aggregazione delle imprese che abbiamo già e che passa attraverso le organizzazioni di produttori e le cooperative; permette di condividere informazioni, attività produttiva, economie di scala e progetti di internazionalizzazione.

L’agricoltura di punta – ha aggiunto Guidi citando i risultati dell'indagine Censis -, è meno individualista e scopre i vantaggi di lavorare in network.

La rete, come sostenuto da Aldo Bonomi di Confindustra con delega alla gestione del progetto reti d'impresa, “non è una moda, né un salvagente o uno strumento per agevolazioni fiscali; si tratta di un meccanismo per aggregarsi senza rinunciare alla propria autonomia imprenditoriale”.

 

Ad ognuno la sua parte

La presenza dei segretari di Pdl, Pd e Udc, Alfano, Bersani e Casini ha fornito un interlocutore diretto alle richiesta avanzata da Confagricoltura di un processo di crescita capace di rimettere le imprese al centro di una struttura produttiva che sia però interessata da un processo di modernizzazione.

Le nostre aziende di punta stanno tracciando la strada – ha sostenuto Guidi – investendo nell'ammodernamento di impianti e strutture per ridefinire le politiche commerciali e le funzioni imprenditoriali.

Chiediamo che vengano sostenute nei loro sforzi di crescita; il paese – ha proseguito rivolgendosi ai tre segretari di partito – chiede una buona politica capace di conoscere i problemi, entrare nelle sfide dell’economia per gestirle e governarle.

La crisi – ha concluso il presidente - ha insegnato che si è rimasti indietro in troppe cose: tecnologie, reti di servizio, energia, istruzione e ricerca.

Presente anche il ministro Passera che nel suo intervento all'Accademy ha fatto riferimento tanto ai debiti della pubblica amministrazione, ribadendo l’intenzione di trovare una soluzione compatibilmente con gli obiettivi di risanamento della finanza pubblica, quanto alla volontà di correggere le storture con l'emanazione ormai prossima dei decreti su fotovoltaico e altre rinnovabili.

Un accenno è toccato anche all’emendamento sull’imu rurale presentato al senato che il ministro ha definito “un primo segnale dell’interessamento da parte del governo”.

 

Pac e amministrazioni locali

Una sessione di lavori è stata dedicata alla riforma delle istituzioni sul territorio. Parlando di province, visto il loro futuro incerto, Confagricoltura prevede difficoltà a riannodare le fila del dibattito; delle regioni viene invece sottolineata la progressiva erosione della capacità di spesa in cui rientra anche la spesa agricola regionale, voce importante del trasferimento pubblico nazionale al settore.

Confagricoltura ha valutato, quindi, gli effetti per il sistema agricolo nazionale della Politica agricola cercando i correttivi da apportare per raggiungere gli obiettivi comunitari senza perdere la competitività delle imprese.

La Pac è grossa problematica negoziale – ha affermato Catania presente alla tre giorni -, in parte decisa dai capi di governo nelle prospettive finanziarie; per questo è stato previsto un tavolo interministeriale sulle prospettive finanziarie di Bruxelles e il gruppo ha deciso che la spesa agricola va difesa e che la chiave di riparto tra i paesi è una priorità per l’Italia”.

 

Bnl, Enel e Microsoft

La tre giorni è stata l'occasione per siglare e ufficializzare diversi accordi stretti da Confagricoltura.

Il primo con Microsoft, articolato in un progetto pilota, ha come obiettivo la guida di progettualità innovative tra le imprese agricole offrendo un servizio di comunicazione, condivisione delle informazioni e relazione con i clienti.

 

L'accordo quadro con Enel prevede la costituzione di un 'tavolo per l'energia' e lo sviluppo congiunto delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica; in sostanza l'azienda elettrica offrirà supporto tecnico e commerciale alle imprese agricole nella scelta degli impianti da fonti rinnovabili più adatti in base alle specifiche caratteristiche territoriali.

Verranno valorizzati i sottoprodotti agricoli e si tenderà al recupero a fini agro-energetici dei terreni incolti, nasceranno progetti pilota sui temi dell’efficienza energetica, delle Smart Grids e della mobilità elettrica per il trasporto di persone e merci nelle aree agricole. Uno 'sportello qualità' si occuperà di raccordare aziende agricole e servizio fornito da Enel.

 

Bnl, infine, per merito di una partnership finalizzata ad accompagnare le imprese nella realizzazione di progetti di consolidamento e sviluppo, mette a disposizione una piattaforma di soluzioni, servizi e prodotti per rispondere alle esigenze finanziarie delle aziende e dei singoli imprenditori il cui plafond ammonta ad un miliardo di euro.