Nel corso di una giornata di studio sulla riforma della Pac, svoltasi presso l’Accademia dei Georgofili, autorevoli giuristi agrari quali Luigi Costato, Ferdinando Albisinni, Luigi Russo, uno fra i maggiori economisti agrari d’Italia, Dario Casati, insieme a Federico Vecchioni, in veste di imprenditore agricolo, hanno preso in esame la Politica agraria comunitaria e la nuova riforma 2014-2020.

Tutti hanno evidenziato che la Pac, nella stesura attuale che dovrà essere discussa al Parlamento europeo, non è abbastanza efficiente e snella e, soprattutto, sembra trascurare il ruolo primario della produzione. Ci sono in Europa milioni di ettari di superficie agraria coltivata (Sua) che devono restare vitali per soddisfare le esigenze alimentari della popolazione, mentre questa Pac sembra non assumere sufficienti responsabilità in termini di produzione agricola, ricerca e diffusione dell’innovazione. Vengono istituiti nuovi vincoli, come il greening, che aumentano le attenzioni nei confronti degli aspetti ambientalisti, on forma competitiva con le produzioni, senza una visione d’insieme né di lungo periodo dell’agricoltura europea, nel quadro della situazione e del mercato globale e dei crescenti bisogni alimentari degli uomini.

Tutti i relatori hanno concordato nel fare pressione nei confronti della politica italiana e comunitaria (ministro e parlamentari europei, in particolare) affinché siano fatti sostanziali miglioramenti alla nuova Pac, rendendola efficace strumento di sviluppo e non di sussidio a una agricoltura troppo poco orientata al produrre, ed essa si trasformi finalmente in un quadro efficiente in cui gli agricoltori possano muoversi.