Non sono positive le previsioni della Cia per il Capodanno: con la crisi in atto e la stangata della manovra in atto, gli italiani hanno già deciso quest'anno di tagliare del 7 per cento spostamenti e villeggiature natalizie. Confesercenti rende noto che l'86 per cento degli italiani festeggerà a casa.

In questa corsa al risparmio ci rimette anche l'agriturismo: Turismo Verde-Cia, l'associazione nazionale agrituristica della Confederazione italiana agricoltori, ribadisce che tra il 31 dicembre e i primi di gennaio non ci sarà alcun 'pienone' in campagna.

Pur mantenendo i prezzi sostanzialmente fermi al 2010, le prenotazioni stentano a riempire le aziende e già si stima un calo tra l'8 e il 10 per cento rispetto all'anno passato. “Nel dettaglio - spiega Turismo Verde - nel week-end di Capodanno saranno poco più di 90 mila ospiti a soggiornare in agriturismo, trascorrendovi in media 1,5 notti”.

Andrà meglio però al ramo ristorazione. Tra il cenone dell'ultimo dell'anno e il pranzo del primo gennaio, le prenotazioni sono più del doppio dei pernottamenti: quasi 300 mila persone 'spalmate' tra sabato e domenica.

Per gli agriturismi, però, si tratta si una magra consolazione: “Non solo la crisi ha ridotto prenotazioni e ospiti, ma la manovra rischia di dare il colpo di grazia al settore - commenta Turismo Verde-Cia -. Se non si corregge al più presto l'applicazione dell'Imu agli edifici rurali, prevista dal governo Monti, i redditi dei 20 mila agriturismi italiani subiranno un nuovo drastico taglio. E il rischio è che molte strutture saranno costrette a chiudere non riuscendo a sostenere una tassazione così elevata