E' degli ultimi anni la tendenza a ricorrere, anche per il comparto agricolo, all'impiego di strumenti di localizzazione – Gps – in grado di rendere sito-specifiche le lavorazioni meccaniche ed il ricorso a specifici sensori impiegati per monitorare la variabilità vegetativa sia nelle colture erbacee che in quelle arboree.
L’applicazione simultanea di tali innovazioni tecnologiche permette di effettuare, in tempo reale, letture oggettive della variabilità del sistema campo-coltura che diviene così di facile interpretazione, condivisibile e agronomicamente razionalizzabile.

Partendo da queste basi si è sviluppata l’agricoltura di precisione che, applicata al vigneto, ha dato vita alla Viticoltura di precisione Vp.

 

Le tecnologie

I sensori utilizzati sono dotati di tecnologie di remote sensing (satellite o aereo) o di proximal sensing. In questo secondo caso, il loro impiego avviene su mezzo mobile dotato di Gps differenziale che percorre l'intera area vitata, effettuando il rilievo del vigore e dello spessore della chioma a distanza ravvicinata e restituendo un’immagine dell’apparato fotosintetizzante ad intervalli di circa 30 centimetri.
L’interpolazione spaziale e l’elaborazione geostatistica dei valori rilevati di Ndvi-vigore e di spessore della chioma, permette la creazione di mappe di aree omogenee nelle quali indagare i parametri agronomici.

 

Le analisi

La caratterizzazione svolta da agronomi specializzati in grado di compiere oltre ad un rilievo visivo anche valutazioni e misure, è fondamentale per disegnare un quadro dello stato vegetativo della coltura.

I rilievi sulla canopymassa della coltura al di sopra del suolo – valutano principalmente:

  • l’architettura della chioma considerandone tra l'altro dimensioni, capacità di intercettazione luminosa delle pareti vegetali ed efficienza delle foglie;

  • il potenziale produttivo e in particolare la fertilità reale e il peso medio del grappolo;

  • le grandezze vegetative della canopy;

  • il livello qualitativo delle uve prodotte;

  • lo stato fitosanitario dell’uva e delle foglie.

Grazie alla stretta correlazione tra l’indice Ndvi – Normalized difference vegetation index e le grandezze misurate e a quella tra il sito e la varietà specifica - a ribadire la necessità di realizzare accurate e precise valutazioni agronomiche -, è possibile ricavare delle mappe derivate - ad esempio delle produzioni e degli zuccheri - che rappresentano la distribuzione spaziale delle caratteristiche quali-quantitative del vigneto.

Grazie a questa mole di informazioni lo staff agronomico aziendale, ora a conoscenza delle condizioni dei vigneti e dei profili delle uve prodotte, può elaborare politiche agronomiche più efficaci e mirate al raggiungimento dell’obiettivo enologico prefissato.

 

Tecnologia a rateo variabile

L’evoluzione tecnica delle macchine operatrici capaci di erogare, attraverso una tecnologia Vrt - Variable rate tecnology, prestazioni differenziate in base alla localizzazione, sfrutta i dati forniti dalla Vp in diversi tipi di lavorazione.
Oggi siamo già in grado di svolgere in modo automatizzato la concimazione, la sfogliatura, la difesa fitosanitaria e la vendemmia.

L’attività differenziale può essere applicata in due modi: utilizzando una mappa di prescrizione caricata sul computer del trattore oppure tramite sensori che operino in tempo reale come nel caso dei prototipi di macchine Vrt per i trattamenti fitosanitari.

In ogni caso, le scelte di applicazione della Viticoltura di precisione e di impiego delle macchine Vrt, dipendono sempre dalle strategie agronomiche ed enologiche aziendali; migliorare ed ottimizzare la meccanizzazione aziendale non significa ridurre i margini discrezionali dell’agronomo o dell’enologo nella gestione del vigneto ma anzi, significa aumentarne le responsabilità grazie all'accresciuta conoscenza del sistema vigneto.

Un esempio può essere la definizione delle politiche di gestione della chioma molto variabili a seconda delle caratteristiche della chioma stessa. In un vigneto nel quale l'obiettivo fissato è rappresentato dalla massimizzazione dell'espressione vegetativa in aree a differente vigore, si potrà ipotizzare una gestione della chioma differenziata a partire sin dalle fasi invernali attraverso, ad esempio, una differente gestione del numero di gemme, del livello di scacchiatura e sfogliatura o dei diversi carichi produttivi. 

                                                                                                  

A cura di Ager - Agricoltura e Ricerca

Intervento raccolto da Michela Lugli

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