La Commissione presenta oggi, in un momento essenziale per il futuro della Pac ma anche dell'agricoltura europea, le proposte legislative che si avviano verso il processo decisionale destinato a definire il quadro legislativo della Politica agricola post 2013 in tutti i Paesi membri.
Quella di oggi è una proposta per una Pac più trasparente e in grado di rispondere alle sfide che devono affrontare gli agricoltori e l'agricoltura europea. Agricoltori che rappresentano il 6% dell'occupazione in Europa e agricoltura che copre più del 70% del territorio dell'unione europea. Una proposta nata da un anno e mezzo di lavoro e che dimostra la determinazione della Commissione a mantenere una politica comunitaria forte, adeguata e moderna
”.

Così, in diretta dalla sala stampa di Bruxelles, il Commissario europeo all'Agricoltura e allo sviluppo rurale, Dacian Ciolos, ha presentato le proposte di legge della Commissione europea inerenti il futuro della Politica agricola comunitaria.

 

Obiettivi e Sfide

Guidata dall'obiettivo generale della strategia Europa 2020, la nuova Pac si ripropone come obiettivi strategici una maggiore redditività delle produzioni, una gestione sostenibile delle risorse e la semplificazione delle pratiche di accesso agli aiuti.
questi si affiancano alcuni obiettivi operativi riassumibili nell'aumento della competitività del settore agricolo, dell'efficacia del sistema e della sostenibilità delle produzioni.

A disposizione per raggiungere tali obiettivi, gli strumenti operativi contenuti nei quattro principali Regolamenti della proposta legislativa.

 

Proposte di Regolamenti

Il primo dei quattro, riguarda i Pagamenti diretti che avranno ora una nuova architettura semplificata per garantire un accesso semplificato, ma soprattutto reso omogeneo, per tutti gli stati membri.

L'idea è quella di raggiungere un pagamento uniforme per ettaro entro il 2019. Per fare ciò, ci sarà una ridistribuzione di un terzo del divario tra il livello attuale dei pagamenti diretti di un paese e il 90% della media UE. Per capire, se uno stato membro percepisce una media di aiuto per ettaro pari al 75% della media UE, sarà in negativo rispetto al 90% del 15%. Per questo con il nuovo sistema raggiungerà gradualmente un 5% in più, pari a un terzo del divario, che lo porterà all'80%.

In questo Regolamento, sono previsti tre regimi obbligatori e due facoltativi.

 

Regimi obbligatori

Regime dei pagamenti di base, in pratica un'evoluzione del pagamento unico. Prevede l'eliminazione del sistema storico di pagamento dei titoli. Ovvero, dal 2014 ci sarà una ridistribuzione dei titoli e il valore non verrà più calcolato solo su basi storiche. Si vuole così raggiungere un livello omogeneo del valore dei titoli almeno a livello regionale o nazionale. Viene concessa agli stati membri la possibilità di attuare un sistema che porti gradualmente al nuovo valore del titolo così da permettere, soprattutto a quanti percepiscono premi ingenti, di adattarsi.

Regime di pagamento verde o greening, in aggiunta al pagamento diretto l'agricoltore riceverà un pagamento per ettaro subordinato all'osservazione di tre misure finalizzate alla tutela dell'ambiente e alla mitigazione degli eventi climatici: il mantenimento di pascoli permanenti;la messa in pratica della diversificazione produttiva, quindi chi coltiva seminativi dovrà avere almeno tre tipi di colture di cui una non inferiore al 5% della superficie arabile e una non superiore al 70% e, Infine, il mantenimento del 7% dei terreni agricoli, ad esclusione dei pascoli permanenti, ad aree di interesse ecologico quali ad esempio siepi, fasce tampone, alberi e altro. Le superfici biologiche riceveranno questo pagamento a prescindere dai sopra esposti obblighi; ciò non vale per le aziende Natura 2000.

Regime giovani agricoltori, rivolto agli under 40, ha una durata di 5 anni e ad esso è destinabile fino al 2% della dotazione finanziaria nazionale.

 

Regimi facoltativi

Regime di sostegno accoppiato, si tratta in pratica di un'evoluzione dell'art. 68 attuale e offre la possibilità agli stati membri di mantenere una quota di pagamenti accoppiati per un massimo del 5 o 10% della dotazione nazionale; l'Italia può disporre di un 10%.

Regime di sostegno per aree con vincoli naturali, è un pagamento addizionale per le aree svantaggiate definite in base ai criteri del secondo pilastro e può assorbire fino al 5% della dotazione.

Tutti gli aiuti sono sottoposti a Condizionalità e gli agricoltori hanno libero accesso al sistema di Consulenza Aziendale.

 

E' una novità, inoltre, l'introduzione di un regime semplificato per i piccoli agricoltori. Un sistema che partirà nel 2014 e che garantirà un pagamento fisso annuo definito dallo stato membro entro un range compreso tra 500 e 1000 euro. Ciò comporta la presentazione della domanda un'unica volta e l'esclusione dagli obblighi del pagamento verde. Può esservi destinato il 10% massimo della dotazione nazionale.

Infine l'importo massimo che un'azienda può ricevere dai pagamenti di base è fissato a 300mila euro annui ed è prevista una degressività di tale tetto in virtù di percentuali definite in base all'entità della tranche di pagamento.

 

Il Regolamento sulla OCM unica è il secondo dei quattro regolamenti e prevede l'introduzione di una clausola di salvaguardia per tutti i settori produttivi così da permettere alla Commissione di attivare una rete di sicurezza in caso di crisi di mercato e di prodotto. I fondi verranno reperiti dal Fondo riserva di crisi. È qui prevista inoltre l'eliminazione dei regimi di quote per latte e zucchero, oltre al riconoscimento delle Organizzazioni Produttori – OP e delle Organizzazioni Interprofessionali per tutti i settori produttivi.

Il terzo Regolamento riguarda lo Sviluppo Rurale. Viene abbandonata l'organizzazione in assi strategici per definire sei priorità ma viene mantenuto l'approccio strategico che attraverso il Quadro Stategico Comune - QSC, riguardante il FEASR, il FSE, il Fondo di Coesione e il FEMP, riflette l'obiettivo EU2020 in obiettivi e azioni chiave per ciascun fondo. In base al QSC, viene definito un Contratto di Parternariato, un documento nazionale che definirà come gli stati membri intendono utilizzare i fondi in funzione degli obiettivi EU2020.

Le sei priorità del nuovo Sviluppo Rurale sono così riassumibili: trasferimento dell'innovazione e ricerca; competitività agricola legata alla sostenibilità; miglioramento nell'organizzazione della filiera e nella gestione dei rischi in agricoltura; valorizzazione e ripristino degli ecosistemi silvicoli; promozione dell'efficienza delle risorse verso un sistema a basso tasso di carbonio e promozione dell'inclusione sociale con riduzione della povertà.

Sono novità anche la creazione di una riserva di performance, distribuita sulla base del raggiungimento nel 2019 di obiettivi intermedi predefiniti; la condizionalità ex-ante ovvero la definizione di condizioni minime essenziali che gli stati membri devono garantire prima dell'inizio del periodo di programmazione e la condizionalità macroeconomica legata al coordinamento delle politiche economiche che prevede la possibilità di sospensione dei pagamenti e degli impegni.

 

Regolamento Orizzontale

Infine, il quarto Regolamento è quello Orizzontale che ha come obiettivo una Pac semplificata con procedure di facile applicazione.

Quadro finanziario pluriennale

L'attuale proposta della Commissione sul quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 prevede una disponibilità globale, per tutte le misure, di 386,9 miliardi di euro (prezzi costanti 2011) pari a 435,5 miliardi di euro in prezzi correnti.

Di questi, in prezzi correnti, 317,2 miliardi sono destinati al primo pilastro e 101,2 al secondo, per un totale di 418,4 miliardi di euro. La restante parte, viene ripartita tra i fondi Food Safety (2,5 mld), persone svantaggiate (2,8 mld), Riserva di crisi (3,9 mld), Fondo Europeo di Globalizzazione (fino a 2,8 mld) e Ricerca e innovazione sulla sicurezza alimentare (5,1 mld).

In quanto misura fuori bilancio, la riserva di crisi è attivabile in fase di crisi per un settore produttivo o per un prodotto, con l'accordo che affinché sia efficace, l'iter di attivazione sia rapido. In alcuni casi la Commissione si riserva di definire l'opportunità o meno che venga attivata.