Pesche, angurie, radicchio. Per l'ortofrutta è crisi profonda con i prezzi in picchiata. Una situazione puntualmente registrata dai media, in particolare quelli la cui diffusione è maggiore nelle aree a vocazione frutticola. E' il caso, ad esempio, del “Corriere di Romagna” che il 17 luglio dedica a questo argomento uno “speciale”. Della crisi delle pesche si parla sul “Corriere del Mezzogiorno” del 18 luglio, ancora nello stesso giorno il “Corriere del Mezzogiorno” ricorda i problemi che stanno incontrando i produttori di angurie, soffocati dalla concorrenza del prodotto di importazione. Nelle pagine de “Il Resto del Carlino” dedicate a Cesena si parla della crisi che ha coinvolto il radicchio. “La Nuova Ferrara” del 20 luglio si sofferma sulla mobilitazione dei produttori preoccupati per il crollo dei prezzi di pesche, nettarine, ma anche susine e angurie. A proposito di angurie interviene “La Stampa” del 17 luglio, per sottolineare la forte concorrenza del prodotto greco che sta penalizzando il mercato italiano. Arrivano anche le susine dalla Francia, sebbene la produzione italiana sia più che abbondante, scrive nella sua edizione di Forlì “Il Resto del Carlino” del 21 luglio. E per pagare un caffè, si legge su “Libero” del 17 luglio, servono ben 5 chilogrammi di pesche.

 

Da Romano a Bruxelles

Mentre la crisi che si abbatte sui frutteti interessa prevalentemente la stampa “locale”, i media di più ampia diffusione sembrano più “appassionati” alle vicende giudiziarie che riguardano il ministro dell'Agricoltura, Saverio Romano. Dal “Corriere della Sera” del 15 luglio si apprende che il ministro non pensa alle dimissioni, argomento ripreso da un'altra angolazione sulle pagine di “Repubblica”. Ancora sul “Corriere della Sera” del 18 luglio si torna a parlare di questa vicenda, poi (finalmente) si passa ad argomenti che interessano più da vicino il mondo dei campi. Lo fa “Italia Oggi” del 16 luglio commentando le proposte per la riforma della Pac, per la quale si chiedono risorse adeguate. Ma a quanto anticipa “Il Sole 24 Ore” del 17 luglio ci si dovrà attendere un taglio sensibile, pari al 18%. Una notizia confermata dalle pagine di “Italia Oggi” del 19 luglio.

 

Superprodotti

A superare i venti di crisi e i tagli in arrivo da Bruxelles non basterà il “superpomodoro” del quale si parla su “Avanti” del 20 luglio e nemmeno la “superpatata” che i nuovi risultati sulle conoscenze del Dna sembrano promettere e dei quali scrive il “Corriere del Mezzogiorno” del 18 luglio. Nemmeno si può immaginare che il futuro dell'agricoltura possa riconoscersi nella produzione di energia (che non si mangia...), argomento sul quale si sofferma con uno “speciale” l'edizione del 18 luglio di “Repubblica”. Energia dalla risaie (ma questa volta la protagonista è l'acqua) è l'argomento affrontato da “La Stampa” del 17 luglio.

 

Voilà Parmalat

Si torna a parlare di Parmalat, ora che i “giochi” si sono conclusi con l'acquisizione dell'azienda di Collecchio da parte della francese Lactalis. Prende la parola (cosa rara, vista la sua ritrosia nel rilasciare dichiarazioni) l'ormai ex-ad di Parmalat, Enrico Bondi, che dalle pagine di “Avvenire” e de “Il Sole 24 Ore” del 15 luglio commenta i recenti fatti della società che ha salvato dal crack. Il settimanale “Panorama” in edicola il 21 luglio offre un ritratto del neo presidente di Parmalat, Franco Tatò, che da Kaiser Franz (come veniva chiamato) diviene ora “monsieur Tatò”. Di Parmalat si parla anche su “Finanza e Mercati” del 19 luglio, ma per commentare il deludente andamento delle azioni sul mercato borsistico. In calo le quotazioni di Parmalat, ma è in flessione anche il prezzo del Grana Padano, cosa che certamente preoccupa di più gli allevatori per le ripercussioni sul prezzo del latte. Se ne parla sulla “Gazzetta di Mantova” del 18 luglio. E va male anche per il prezzo del latte ovino, tanto che i pastori tornano ad animare la piazza, come scrive “Avvenire” del 19 luglio