Cosa rappresenta Magis? Alla luce di un percorso, oggi al suo terzo anno di attuazione, in qualità di membro del Comitato tecnico-scientifico, Piero Cravedi - ordinario di Entomologia agraria all'Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell'Istituto di Entomologia e patologia vegetale - ha illustrato come Magis rappresenti "una filosofia per una viticoltura sostenibile".

L'obiettivo”, ha spiegato il docente, “è quello di rispondere alle esigenze che i consumatori esprimono, in misura sempre maggiore, in termini di qualità delle produzioni e di protezione dell’ambiente”.

“Le oltre 100 aziende che partecipano al progetto seguendo il protocollo di sostenibilità produttiva ed ambientale in esso elaborato” spiega Cravedi, “hanno fatto una scelta di consapevolezza nei confronti della sicurezza e della sostenibilità del vino italiano, unendosi al percorso integrato intrapreso dal mondo della ricerca, dell’industria e delle associazioni del settore vitivinicolo per migliorare tutti gli aspetti che concorrono alla produzione.

Inserita nel protocollo di sostenibilità, vi è” prosegue l'esperto entomologo, “un’apposita sezione che riguarda la corretta gestione della difesa del vigneto secondo i principi dell’agricoltura integrata. La grande importanza attribuita all’ambiente e alla salute dei consumatori” prosegue il docente, “richiama l’attenzione sulla difesa antiparassitaria.

Da anni il mondo scientifico è impegnato a studiare strategie di difesa della vite, come di altre colture, che prevedano una minore ripercussione ambientale degli agrofarmaci utilizzati. La dimensione nazionale di Magis e l’elevato numero di aziende aderenti, fornisce un’eccezionale opportunità di indagine epidemiologica sulle avversità della vite”.

 

“Soffermandosi a considerare insetti e acari” spiega Cravedi, “il protocollo prevede sia il monitoraggio sia le strategie di intervento ritenute più idonee. Queste indicazioni, emerse dalla collaborazione dei maggiori esperti nazionali, consentono agli operatori di maturare nuove esperienze e facilitano il confronto con realtà simili generando un fruttuoso scambio di informazioni”.

Come spiega l'esperto, qualche difficoltà imputabile all’elevato numero di aziende coinvolte nel progetto c'è; nello stesso tempo però, queste difficoltà rappresentano lo stimolo verso continui adeguamenti e verifiche. “Il perfezionamento di schede di rilevamento comuni a tutte le aziende” spiega Cravedi, “il completamento dei rilievi su fitofagi a distribuzione localizzata e il supporto organizzato di specialisti per la loro classificazione previsto per l’anno in corso, consentiranno di aumentare il contributo di conoscenza che il progetto è in grado di fornire”.
Il progetto Magis, infine, anticipa la nuova normativa europea, la cui entrata in vigore è oramai prossima, sull’impiego dei prodotti fitosanitari. “L’esperienza nell’applicazione di tecniche a ridotto impatto ambientale prevista dai protocolli, anticipando l'evoluzione della normativa europea” conclude l'esperto, “offre alle aziende aderenti l’opportunità di adottare le più innovative scoperte scientifiche nell’intera filiera vite-vino mettendo in primo piano una grande attenzione per l’ambiente”.

 

 

Intervento raccolto da Michela Lugli

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