“Il tavolo cui abbiamo dato vita ieri riveste una particolare importanza per l’agricoltura del nostro Paese. Credo fermamente nella necessità di un politica di concertazione con le Regioni, finalizzata alla costruzione di una politica agricola unitaria nel rispetto delle reciproche funzioni e competenze. Ho riscontrato da parte degli assessori regionali e del loro Coordinatore, Dario Stefano, una disponibilità al dialogo ed un senso della concretezza incoraggiante”.

Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano, ha commentato l’esito dell’incontro avuto con gli assessori regionali che si è tenuto presso il Salone dell’Agricoltura del ministero. Alla riunione erano presenti rappresentanti tutte le Regioni assenti quelli di Liguria, Valle d’Aosta e Sicilia.  

“Il percorso che abbiamo intrapreso oggi vivrà un momento particolarmente rilevante per il settore a novembre, in occasione degli Stati Generali dell’agricoltura, soprattutto in funzione di una riscrittura della Pac. Ci tengo a ribadire – ha concluso il ministro - che l’agricoltura non i vuole inutili contrapposizioni ideologiche. Ciò che ci unisce è molto di più di ciò che non deve dividerci. Per questo è necessario un cambio di passo nel rapporto tra ministero e Regioni che veda gli interessi della nostra agricoltura e dei nostri produttori al centro di un dialogo costruttivo".

Intervenendo al tavolo, l’assessore pugliese Stefano ha sottolineato l’importanza dell’unità del sistema delle Regioni e la necessità di istituzionalizzare il tavolo di confronto tra Regioni e ministero. Il ministro, da parte sua, ha confermato la volontà di proseguire con il lavoro di concertazione avviato.

Tra le questioni affrontate nel corso dell’incontro c’è stato il rapporto delle Regioni con Agea e Sin per la gestione dei fondi di loro competenza; il ministro ha quindi chiesto agli assessori  di presentare una nota per evidenziare tutte le criticità esistenti, in maniera tale da consentire al Mipaaf di velocizzare il più possibile le procedure per l’assegnazione dei fondi europei.