Sono le notizie di economia quelle che prevalgono nelle informazioni sull'agroalimentare che i quotidiani hanno “sfornato” in questi giorni. Si inizia il 15 settembre con “La Provincia Pavese” che dà un'interessante notizia sull'intesa raggiunta dai produttori di riso per rallentare l'immissione di prodotto sul mercato al fine di evitare una caduta dei prezzi. Un esempio che molti altri settori potrebbero imitare ed evitare crisi e pesanti perdite. Ma chissà perché i migliori consigli sono quelli meno ascoltati...A proposito di prezzi e di strategie di mercato è interessante anche l'articolo pubblicato su “Panorama” in edicola il 16 settembre dove si illustrano le politiche di diversificazione adottate da Italia Zuccheri per superare il crollo delle quotazioni. Sempre in tema di economia e di finanza, il settimanale “Il Mondo” in edicola il 17 settembre, ospita un’attenta analisi della redditività degli investimenti in terreni e in attività agricole. Eppure “Italia Oggi” del 18 settembre denuncia che solo un terzo delle aziende agricole in attività presenta un bilancio attivo. Intanto il mais continua la sua corsa al rialzo, come si legge sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 19 settembre, quasi a conferma di quanto già aveva scritto il giorno precedente “Il Sole 24 Ore”. E che ci siano forti tensioni sui mercati delle materie prime lo scrive anche “Repubblica” del 19 settembre.
Vite e vino
Complice le operazioni di vendemmia di questi giorni, continua ad essere alta l’attenzione dei media sul mondo dell’enologia e della viticoltura. Scopriamo così che la prossima annata vinicola presenterà aspetti assai differenti da zona a zona. Per il “Messaggero” del 15 settembre la prossima vendemmia regalerà raccolti abbondanti, ma un vino di mediocre qualità. L’esatto contrario di quanto scrive “Il Resto del Carlino” del 20 settembre, secondo il quale la vendemmia avrà un calo del 5%, compensato però da un’ottima qualità dei vini. Ottima la qualità dei vini anche in val Camonica secondo le anticipazioni riportate dal “Giornale di Brescia” del 21 settembre. Il quotidiano torinese “La Stampa” parla invece di vendemmia a rischio a causa delle difficili condizioni del tempo. Restando in Piemonte, per i vini è tempo di crisi, tanto che dalle pagine del “Corriere della Sera” del 17 settembre si apprende del via libera alla distillazione per alleggerire il mercato da un eccesso di offerta. A risollevare gli animi di viticoltori e cantinieri ci pensa “Italia Oggi” del 18 settembre che indica nel vino un bene rifugio contro le crisi. Evviva.
Pastori e multe
E’ continuata anche questa settimana l’attenzione dei media nei confronti della crisi della pastorizia, con gli allevatori ancora in piazza a Cagliari (“Terra”, 15 settembre) per chiedere una risposta alla situazione di crisi del settore. Richieste in parte accolte dal “tavolo di crisi” (se ne parla anche su Agronotizie di questa settimana), come si legge il 17 settembre su due importanti quotidiani locali, “Nuova Sardegna” e “Unione Sarda”.
Restando sul tema del latte, di vacca questa volta, “Il Sole 24 Ore” del 19 settembre anticipa che per la prima volta dopo 25 anni l’Italia non dovrà più pagare multe per aver prodotto troppo latte. La produzione, come si legge anche sul “Corriere della Sera” del giorno seguente, è rimasta al di sotto dei limiti imposti dalla Ue, evitando così nuove sanzioni. Dell'argomento si occupa anche “La Padania” del 21 settembre, che ricorda come restino sul tappeto, come ovvio, le multe e le polemiche sulle multe degli anni passati. Multe che in qualche caso hanno visto gli stessi allevatori fronteggiarsi in Tribunale, scrive “Il Giorno” del 17 settembre, chi accusato di frode e chi parte lesa.
Non solo latte, ma anche carne. Ne parla “IL”, mensile de Il Sole 24 Ore che ospita nelle sue pagine le tesi di taluni ambientalisti che accusano gli allevamenti di gravi danni all'ambiente. Sarà, ma su queste affermazioni è lecito essere scettici. Certamente più interessante l’articolo proposto da “Il Sole 24 Ore” del 19 settembre che ospita le foto di galline allevate in tre modi diversi e invita i lettori a chiedersi quale fra queste stia meglio. La più malandata è quella che proviene da allevamenti in libertà. Lo dimostra e lo spiega una ricerca etologica. Finalmente.