"L'aumento record del prezzo del gasolio agricolo (+35% in un anno), in massima parte dovuto al mancato ripristino dell'accisa zero, al quale si aggiungono gli altri pesanti costi produttivi e quelli contributivi e burocratici, ha reso la situazione del settore drammatica". Lo sottolinea Cia spiegando che molte aziende floricole e orticole corrono il pericolo di chiudere definitivamente i battenti".
Nonostante le assicurazioni del ministro delle Politiche agricole, secondo la confederazione "il quadro resta caotico: incertezze e migliaia di serricoltori che sono costretti a sborsare cifre considerevoli che minano il proseguimento dell'attività".
“Tutto ciò - evidenzia la Cia - diventa ancora più grave se si considera il momento di emergenza per le produzioni in serra". Alla luce del mancato inserimento di una apposita norma nel decreto "Milleproroghe", la Cia sollecita un pronto intervento per scongiurare un pesante aumento dei costi per le serre. Intervento che sia compatibile con le norme Ue e che garantisca “un futuro alle aziende italiane che operano nell' orto-florovivaismo e non solo".