E' stata votata dall'aula di Montecitorio -con 307 voti favore, 271 contrari e 2 astenuti - la fiducia al Governo sulla Finanziaria 2010. All'agricoltura andrà un miliardo e 115 milioni di euro per il triennio 2010-2012, di cui 877.200.000 per il Fondo di solidarietà nazionale.

E mentre il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, si è detto "molto soddisfatto per il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale che avevamo garantito e che era molto atteso dal mondo dell'agricoltura italiana", piovono le critiche delle organizzazioni agricoleper un provvedimento definito "magro, per non dire totalmente insufficiente".

Approva invece Asnacodi, l'Associazione nazionale dei consorzi di difesa, che con il presidente Albano Agabiti ha espresso grande soddisfazione. "Il governo – ha sottolineato Agabiti - ha mantenuto lʼimpegno assunto dal presidente Berlusconi davanti a 20.000 agricoltori alla convention di Coldiretti e il Parlamento si è fatto carico delle richieste delle imprese agricole, che in un momento di grave crisi per il settore, hanno la necessità di garantirsi per i danni che possono destabilizzare i bilanci”. “Il sistema dei consorzi di difesa – ha precisato - è pronto a rilanciare le azioni per proporre alle imprese soluzioni assicurative sempre più adeguate alle loro esigenze".

"Una Finanziaria molto magra, per non dire totalmente insufficiente", così la definisce il presidente della Cia Giuseppe Politi. "Registriamo soltanto piccolissimi passi avanti che non danno le risposte che i produttori agricoli attendevano. Non cʼè nulla da gioire. Dispiace che il Governo - ha aggiunto - insensibile al grido dʼallarme che si leva dalle nostre campagne, abbia posto la fiducia". Per Politi sia i finanziamenti per il Fondo di solidarietà sia la fiscalizzazione degli oneri sociali per le zone svantaggiate e di montagna, non sono in grado di ridare il  sostegno indispensabile alle imprese”.

Soddisfazione esprime Confagricoltura "per il lavoro compiuto che ha consentito di recuperare alcuni dossier critici, fiscalizzazione e Fondo di solidarietà”. “Lʼassenza di un dibattito parlamentare – spiega l'organizzazione - non ha però dato modo di terminare il lavoro e rimangono aperti ambiti di intervento come il completamento della fiscalizzazione per il 2010, l'estensione della fiscalizzazione per il centro-nord, le risorse per latte e bietole, le misure per le agevolazioni sul gasolio e la proprietà contadina”.

La Finanziaria contiene alcuni provvedimenti significativi, in particolare quelli relativi al rifinanziamento del Fondo di solidarietà ma è molto lontana dal soddisfare le esigenze dell'agricoltura”. Lo ha sottolineato il presidente della Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini. “Ci vogliono ben altri provvedimenti con risorse adeguate - ha spiegato - come i finanziamenti a sostegno del settore bieticolo-saccarifero e per far partire i contratti di filiera, fermi da anni e gli interventi di carattere strutturale per assicurare un futuro ai produttori e alle loro cooperative”. “Al ministro Zaia che aveva espresso lʼintenzione di varare un piano anti-crisi - ha proseguito Gardini - abbiamo inviato le nostre proposte senza avere riscontro: ad oggi non è stato convocato un tavolo di confronto tra Mipaaf e organizzazioni di rappresentanza della filiera agroalimentare e manca unʼidea progettuale per lʼagricoltura”. Tra le questioni aperte Gardini evidenzia il “mancato finanziamento delle agevolazioni per la proprietà coltivatrice”. "Rilevo con amarezza – ha concluso - come questo mancato provvedimento sia passato con un silenzio imbarazzate da parte dei massimi dirigenti di organizzazioni che si autodefiniscono rappresentative degli interessi dei produttori italiani”.

"Dopo mesi di stenti e di mobilitazione, i risultati fin qui raggiunti con la finanziaria possono configurarsi come una prima presa di coscienza della gravità della situazione ma non certamente rappresentare una risposta adeguata. Il cammino verso una soluzione all'emergenza e per una credibile ripresa è ancora lungo". Così il presidente della Copagri Franco Verrascina. "Una coperta troppo corta – ha aggiunto - che per sanare il rifinanziamento del Fondo di solidarietà lascia scoperte voci altrettanto importanti".