Europa: regioni alla ribalta

Think global, crop local

L'agricoltura svolge un ruolo cruciale nell'alimentazione umana e animale. Non è certo una sopresa, ma i dati sono impressionanti: metà della superficie dell'Unione Europea è utilizzata per scopi agricoli.

Questo e altri sono i risultati raccolti nel capitolo 11 dell'"Eurostat Regional Yearbook 2009", dedicato agli aspetti più interessanti (differenze e somiglianze) relativi le varie regioni di 27 Stati membri, di quelli candidati e di quelli appartenenti all'Associazione europea di libero scambio.

La pubblicazione approfondisce ulteriormente quantità e qualità dei raccolti nelle diverse regioni, concentrandosi su colture annuale e poliennali e su quelle tipiche dei vari territori.

Il capitolo 11 dell'"Eurostat Regional Yearbook 2009" è scaricabile in inglese, francese e tedesco dalla relativa pagina del sito Eurostat. Per scaricare invece tavole e grafici relativi al capitolo 11 clicca qui.

Fonte: Eurostat   

 

Canada - Agrotecnologie

La cartina tornasole dei fitofarmaci

I ricercatori hanno sviluppato un sensore a base di carta in grado di cambiare colore per rilevare fitofarmaci a base di organofosfati in cibi e bevande. John Brennan e i suoi colleghi alla McMaster University in Canada hanno sviluppato un semplice dispositivo in grado di individuare quantità nanomolecolari di fitofarmaci.

"Gli organofosfati sono ancora molto usati nei paesi in via di sviluppo, da dove provengono molti dei cibi e delle bevande che arrivano sulle nostre tavole" ha osservato Brennan. 

Testato al momento su lattuga e latte, ha dato ottimi risultati e, in più, si è rivelato a basso costo: la carta infatti è relativamente poco costosa, abbondante, e permette il movimento capillare di fluidi senza azioni esterne.

Fonte: Royal Society of Chemistry

 

USA - Zootecnia

ll futuro della Holstein è nel suo Dna

Da quando l'industria lattiera americana ha intensificato i suoi sforzi di selezione della razza Holstein negli anni '60, la resa di latte media per capo è aumentata, ma i capi stessi risultano meno fertili. Il segreto sembra essere nel Dna, come dimostra una ricerca che ha messo a confronto bestiame selezionato per aumentare la produzione di latte ed esemplari rimasti "isolati" da queste pratiche.

I tratti genetici di oltre 2000 esemplari sono stati messi a confronto, e oltre 50.000 marcatori genetici sono stati analizzati. Risultato: quei marcatori associati all'aumento della produzione di latte erano sempre associati anche a tassi di fertilità ridotti.

Un risultato interessante, che aiuterà gli allevatori di Holstein a selezionare capi che permetteranno di mediare tra resa di latte elevata e bassa fertilità: in poche parole, le Holstein del domani.

Fonte: ARS

 

Francia - Vivaismo e sementi

Patata, la siccità minaccia i raccolti francesi

"I produttori si fanno impazienti, e alcuni si prendono il rischio di iniziare la raccolta anche in queste condizioni, spesso a scapito della qualità". Le parole di Mathieu Guillaume dell'UNPT (Unione nazionale dei produttori pataticoli francesi) riflettono il clima teso tra i coltivatori francesi, messi a dura prova da un'estate che sembra non voler finire.

In queste condizioni, ai produttori di patate non resta che continuare ad irrigare per quanto passibile. Il suolo è secco fino in profondità e i bisogni di acqua irrigua sono tra i più alti mai registrati.

Il ritardo nella raccolta fa temere anche l'arrivo delle prime gelate notturne e i danni da esse causati.

Guillaume osserva però che i tuberi di qualità migliore potranno essere meglio valorizzati quest'anno, portando nuove dinamiche in mercati che tutt'ora risultano molto statici. "A 85-90 euro alla tonnellata per la varietà Agata, gli agricoltori preferiscono "stoccare"" spiega Guillaume, che stima che i prezzi potranno arrivare a 120 euro alla tonnellata per l'Agata.

Fonte: La France Agricole

 

Cina - Difesa e diserbo

Un ormone per eliminare i residui dei fitofarmaci nelle piante

Gli agrofarmaci sono ormai necessari a garantire raccolti in qualità e quantità sufficienti a sfamare la popolazione mondiale; tuttavia, il loro utilizzo non è esente da problemi, primo fra tutti quello dei residui presenti nel cibo. In tutto il mondo vengono usati circa 2.5 milioni di tonnellate di prodotti fitosanitari ogni anno. Gli scienziati sono da tempo alla ricerca di un modo per minimizzare i residui che rimangono nelle piante dopo il raccolto e giungono quindi sulle tavole di consumatori di tutto il mondo.

Ora alcuni scienziati cinesi hanno scoperto, nel corso dei loro studi, che un ormone prodotto naturalmente dalle piante può aiutarle a eliminare i residui di certi fitofarmaci.

Ricerche precendenti avevano mostrato che ormoni chiamati brassinosteroidi (BRs) avrebbero potuto essere la risposta al problema.

Gli scienziati di Pechino hanno dunque sperimentato l'utilizzo di BRs su colture trattate con una grande varietà di prodotti fitosanitari, tra i quali il cloropirifos. I risultati sono stati positivi: i brassinosteroidi hanno significativamente diminuito la tossicità e i residui rilevati nelle piante. 

Fonte: Science Daily