Usa - Vivaismo e sementi

Lo stress, nemico delle produzioni vegetali

Le persone lo sentono, gli animali lo sentono e sì, anche le piante lo sentono: è lo stress

E' proprio su questo fattore che i ricercatori americani si stanno concentrando per aumentare la produttività delle colture, soprattutto a fronte dei cambiamenti climatici. Comprendere e limitare certi tipi di stress può permettere di raggiungere rese più alte in zone o periodi caratterizzati da siccità.

Utilizzando come modello una specie imparentata con la senape chiamata Arabidopsis, Stephen Howell, professore di genetica e biologia cellulare all'Iowa State University's Plant Sciences Institute, ha osservato come questa pianta metta in atto difese molecolaricontro condizioni climatiche avverse (dal calore alla presenza di sale alla riduzione idrica); ma sono proprio queste difese a rallentare o rimandare la crescita della pianta stessa.

Capire come vengono messe in atto queste difese molecolari - identificando le molecole chiave e i loro ruoli specifici - fornirà un vero e proprio tesoro di informazioni per gli studiosi che concentrano le proprie ricerche sui modi per aiutare le piante a proteggersi dagli stress ambientali senza tuttavia diminuire le rese.

Fonte: ScienceDaily

 

Spagna - Vivaismo e sementi

Pomodoro: la chiave della qualità è nella temperatura

Un team dell'Istituto basco per la ricerca e lo sviluppo in agricoltura (Neiker-Tecnalia) ha messo in dubbio la teoria, generalmente accettata, che la qualità di un pomodoro dipenda principalmente dall'esposizione alla luce, e ha dimostrato come il fattore più determinante sia invece la temperatura. La ricerca apre nuove interessanti possibilità per avviare coltivazioni di pomodori in zone dove la luce solare è solitamente bassa, a causa delle condizioni meteorologiche: per esempio, la Cordigliera Cantabrica, nel nord della Spagna, ha una media di 140 giorni di pioggia all'anno ma se le conclusioni dello studio fossero verificate potrebbe lo stesso ospitare coltivazioni in serra di pomodori.

Lo studio ha preso in considerazione indicatori organolettici, qualitativi e nutrizionali di pomodori esposti a una quantità di radiazioni fotosintetiche inferiori del 30%-50% rispetto alla media delle zone più soleggiate nel sud della penisola iberica, mantenendo un gruppo di controllo irradiato al 100%. Le coltivazioni erano differenziate per diversi tipi di suolo, posizione (all'ombra o meno) o in serra.

I risultati hanno mostrato che le qualità organolettiche e nutrizionali erano molto simili tra gli esemplari esposti alle diverse quantità di radiazioni solari, anche se, secondo le prime analisi, la produzione sarebbe quantitativamente minore.

Fonte: ScienceDaily

 

Mondo - Agroalimentare

Dieta mediterranea in prima linea per prevenire l'Alzheimer

Scienziati della Columbia University hanno dimostrato che una dieta ricca di olio d'oliva, pomodoro, noci, pesce, crucifere, verdure a foglia verde, frutta e carni bianche può ridurre il rischio di Alzheimer di circa il 40%. "I nostri studi danno un'ulteriore dimostrazione della correlazione tra comportamento alimentare e prevenzione delle malattie che colpiscono il cervello e non solo" ha sottolineato uno dei ricercatori.

I ricercatori sottolineano come la dieta mediterranea si avvicini strettamente a quella indicata per prevenire l'Alzherimer; le sue capacità di prevenire patologie vascolari e cardiache, diabetiche e oncologiche sono già note da tempo.

Fonte: FoodNavigator

 

Usa - Bioenergie

Etanolo cellulosico: il pericolo è nella fermentazione

L'Ars, agenzia americana per la ricerca in agricoltura, è al lavoro sui metodi per trasformare paglia di grano in etanolo e individuare quei batteri che possono "infettare" le piante e interferire con la produzione di carburante

Secondo i ricercatori, gli stessi processi di fermentazione che permettono di aumentare la produzione di etanolo possono favorire la comparsa di microorganismi nocivi per la produzione stessa. I dati sono preoccupanti: un esperimento ha dimostrato che quando le colture testate vengono inoculate con  Lactobacillus fermentum, una delle fonti più comuni di infezioni batteriche nelle piante per etanolo - la resa di etanolo diminuisce del 27%. 

Fonte: Ars - Agricultural Research Service

 

Europa - Vivaismo e sementi

Europa, import di ortofrutta in calo nel 2009 

I nuovi dati mostrano che l'importazione di frutta fresca da Paesi terzi in Europa è scivolata del 7,13%, mentre quella di verdura resta relativamente stabile. 

I dati emergono dal rapporto recentemente pubblicato da Freshfel Europe sui trend dell'import/export delle nazioni europee nel 2009. 

"I dati confermano l'approccio cauto mantenuto dagli importatori europei in un anno contrassegnato da una situazione di mercato complessa, prezzi bassi e consumi stagnanti" ha osservato il presidente di Freshfel, Ramon Rey.

In termini di volume le banane rimangono in cima alla lista dei prodotti importati (4,5 milioni di tonnellate, con un calo del 7,46% rispetto al 2008), seguite dall'ananas (880,000 tonnellate). La frutta tropicale, nel suo complesso, ricopre oltre il 50% della frutta fresca importata.

Per quanto riguarda le verdure, l'importazione è aumentata dello 0,45% in termini di volume e dell'1,45% in termini di valore.

Fonte: Fruitnet