Vegetali esotici da trasformare in benzina (Nel segno di Jatropha, “Nova” del 28 maggio), antichi semi di varietà dimenticate ma capaci di resistere a freddo e siccità (L'Indiana Jones dei semi perduti, “La Stampa” del 27 maggio), rifiuti che sanno trasformarsi in combustibile per alimentare centrali elettriche (Nel cassonetto c'è molta luce, “L'Espresso” in edicola il 30 maggio) e infine il pomodoro trasformato in compresse grazie alle quali potremo salvarci dagli infarti (Pillola al pomodoro antinfarto, “La Repubblica” del 2 giugno). Sono alcune delle notizie più curiose che si sono potute leggere sulla stampa negli ultimi giorni. A quanto pare i giornali sembrano aver dimenticato l'allarme influenza per dedicarsi finalmente a cose più interessanti. Su “Italia Oggi” del 30 maggio è così possibile leggere un dettagliato resoconto dell'assemblea di Agrofarma, che è stata occasione per illustrare i buoni risultati raggiunti dalle aziende che operano nel comparto degli agrofarmaci. Le buone notizie continuano con il bilancio positivo raggiunto da ApoConerpo (“Il Sole 24 Ore” del 30 maggio) alla cui presidenza è stato riconfermato Paolo Bruni. Ma è tutto il settore agroalimentare, come riferisce “Affari e Finanza” dell'1 giugno, che fa registrare numeri positivi anche se di misura modesta. Il buon andamento del settore sembra persino attirare le attenzioni degli operatori finanziari che vedono nelle materie prime, come scrive “La Stampa” dell' 1 giugno, interessanti opportunità di investimento. A proposito di investimenti, interviene anche “Libero” del 29 maggio che racconta di un'originale iniziativa di un gruppo cooperativo che nel mantovano raccoglie fondi per acquistare terra e che promette rendimenti più elevati di quelli dei Bot. Fra tante notizie positive, spicca la nota di segno contrario pubblicata dalla “Gazzetta di Modena” dove si fa il punto sulla crisi di mercato che ha colpito i cereali e in particolare il grano duro, le cui quotazioni sono precipitate del 60%. Difficoltà anche per il riso, come si può leggere su “Il Sole 24 Ore” del 3 giugno, che fatica ad essere collocato a causa dei prezzi di mercato troppo alti.

 

Il vino è sempre effervescente

Molta l'attenzione dedicata in questi giorni anche al comparto dei vini, dove si registra il buon risultato conseguito dalle cooperative del vicentino che festeggiano il risultato con un “brindisi anticrisi”, come titola “Milano Finanza” del 30 maggio. Ma è tutto il vino italiano che continua a macinare successi visto che nel mondo almeno una bottiglia su sei è “Made in Italy” come sottolinea Assoenologi dalle colonne di “Brescia Oggi” del 31 maggio. Partendo da questi buoni risultati c'è anche chi pensa di brevettare in Veneto i lieviti del Prosecco. Il progetto, dall'emblematico nome di Prosit, è descritto dal “Corriere del Veneto” del 29 maggio. Ma c'è anche qualche nube che si addensa sull'orizzonte del vino italiano. Se entro luglio, infatti, non sarà pronto il nuovo regime di controllo delle Dop, il settore rischia la paralisi, come si può leggere su “La Stampa” del 31 maggio. In compenso dalla nuova Ocm vino arrivano anche sostegni alla promozione che l'Emilia Romagna utilizzerà per la promozione sui mercati esteri, come riferisce “Finanza e Mercati” del 3 giugno. Il vino italiano deve però guardarsi le spalle dall'attacco dei “petit vignerons” (così li descrive “Affari e Finanza” dell'1 giugno) che dalla Francia vogliono aggredire il nostro mercato delle “bollicine”.

 

Ma si affoga nel latte

Ai buoni segnali del mondo vitivinicolo si contrappongono le mai risolte difficoltà degli allevamenti, in particolare della zootecnia da latte che dopo la tormentata vicenda delle quote, si trova ad affrontare la continua discesa del prezzo del latte. Un problema rilevante tanto che in Lombardia (dove è concentrata gran parte della produzione italiana) molte stalle rischiano la chiusura. L'allarme viene dalle colonne de “Il Corriere della Sera” del 31 maggio, cui fa eco “Il Giorno” parlando di stalle al collasso. In soccorso degli allevatori arriva il “tavolo” interprofessionale convocato dal ministro dell'Agricoltura Luca Zaia, dal quale dovrebbero uscire le proposte, come racconta “Libero” del 31 maggio, per uscire dalla situazione di difficoltà. Dagli incontri fra i protagonisti del settore dovrebbe nascere un piano industriale per il settore del latte che affronterà, come si legge su “Il Secolo XIX” del 28 maggio, anche il delicato tema della indicizzazione del prezzo. A rompere la sequenza di notizie negative ci pensa “Finanza e Mercati” del 2 giugno, che ricorda l'imminente entrata in vigore dei regolamenti comunitari che modificano le norme di impiego di caseina e caseinati nella fabbricazione dei formaggi. Un punto a vantaggio di chi il formaggio lo fa con il latte...