Quasi tre italiani su quattro che esprimono una opinione (72%) ritengono che i cibi con organismi geneticamente modificati sono meno salutari di quelli tradizionali ed è pertanto necessario difendere la produzione Made in Italy dai rischi di inquinamento, a partire dalle sementi.
E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base di una indagine Swg nel commentare l'approvazione, da parte della Commissione europea, del rapporto sulla coesistenza tra le colture geneticamente modificate e l'agricoltura tradizionale e biologica, nel quale si annuncia la prossima presentazione di un testo legislativo sui limiti da porre in etichetta circa la presenza di ogm.
Nonostante la crisi economica la grande maggioranza dei cittadini non giudica la diffusione degli organismi geneticamente modificati una soluzione positiva e al contrario, sottolinea la Coldiretti, si rafforza l'opposizione da parte degli italiani (+5,2%). Le coltivazioni Ogm nel mondo non solo non hanno risolto il problema della fame, ma hanno anche aggravato la dipendenza economica dall'estero di molti Paesi in via di Sviluppo, afferma la Coldiretti nel sottolineare che l'Italia con i primati conquistati qualitativi e nella sicurezza alimentare nell'agroalimentare ha peraltro una ragione piu' per rispettare il principio della precauzione nei confronti dei consumatori che mostrano una forte opposizione agli Ogm.