Per il 2009 si prevede una riduzione dei raccolti di cereali nei Paesi a basso reddito e con deficit alimentare per effetto della siccità che ha colpito diversi continenti. E' quanto afferma la Coldiretti in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua promossa dall'Onu nel sottolineare che quest'anno per la prima volta le persone malnutrite potrebbero superare il miliardo per effetto combinato della crisi e dei cambiamenti climatici.
Nonostante un aumento della domanda di cibo dell'1,5% all'anno, un quarto della produzione alimentare mondiale potrebbe andar perso entro il 2050 proprio per l'impatto combinato del cambiamento climatico, il degrado dei suoli, la scarsità di acqua e le specie infestanti, sulla base dei dati Onu rsi noti nel corso del 'G8 Farmers Meeting' organizzato dalla Coldiretti.
Di fronte alla crisi e ai cambiamenti climatici, se si vuole continuare a sfamare una popolazione che aumenta vertiginosamente, alle agricolture di tutto il mondo, sottolinea la Coldiretti, devono essere garantiti credito ed investimenti adeguati, anche per la raccolta e distribuzione dell'acqua, si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose e occorre garantire trasparenza e informazione ai consumatori sui prezzi e sulle caratteristiche degli alimenti. Gli aiuti alimentari sono necessari, ma non bastano e, continua Coldiretti, occorre investire nell'agricoltura delle diverse realtà del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali per sfuggire all'omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero.
Secondo una analisi della Coldiretti sui dati dell'ultimo rapporto Fao Crop Prospects and Food Situation (Prospettive dei raccolti e situazione alimentare) nei paesi a basso reddito con deficit alimentare, le prospettive per la produzione cerealicola agli inizi del 2009 sono al ribasso. Le prime previsioni - sottolinea la Coldiretti - indicano un raccolto di mais piu' ridotto in Africa australe. Condizioni di siccita' prolungata stanno avendo effetti negativi sulla produzione di grano in Asia, specialmente in Cina per la produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in India. In Sud America, la produzione di grano del 2008 e' stata dimezzata a causa della grave siccita' in Argentina. In Europa e negli Stati Uniti, nonostante condizioni generalmente favorevoli per il grano invernale, le superfici seminate sono diminuite, precisa la Coldiretti, a causa dl crollo dei prezzi alla produzione a livello mondiale. 
A provocare l'allarme è il fatto che nonostante il calo dei prezzi per le materie prime agricole a livello internazionale, i prezzi alimentari sui mercati interni rimangono sostenuti in molti paesi in via di sviluppo. Secondo la Fao, riferisce la Coldiretti, in Africa australe e in America centrale hanno continuato a salire. Nei paesi dell'Africa occidentale ed orientale a gennaio i prezzi erano ancora ben al di sopra del livello di un anno fa. I prezzi del riso e del grano rimangono alti anche in molti paesi dell'Asia, tra cui Afghanistan, Pakistan e Sri Lanka. In Malawi il riso costa 1.11 euro al chilo e ha raddoppiato il suo prezzo in un anno. In Zambia, il mais bianco, principale prodotto, costa 28,185 kwacha (3.69 euro) al chilo mentre un anno fa era quotato 17,5.
Le speculazioni sulla fame hanno bruciato nel mondo, secondo una analisi della Coldiretti presentata al 'G8 Farmers meeting' sono costate in un anno quasi 200 miliardi di dollari in grano con il crollo delle quotazioni per i produttori e l'aumento della spesa per i consumatori con evidenti effetti sull'aumento dei casi di malnutrizione.