Con l’ondata di maltempo che ha portato pioggia e neve finisce un inverno che si è classificato al nono posto trai piu’ piovosi dal 1800, anno in cui sono cominciate le rilevazioni.
E' quanto rileva la Coldiretti con riferimento alle analisi preliminari dell’ Isac-Cnr, nel sottolineare che le intense precipitazioni dovrebbero scongiurare il rischio della siccità in primavera ed estate che potrebbero essere però calde e torride secondo l'esperto Tony Barnstone, direttore del Dipartimento previsioni climatiche dell'Iri (International research institute for climate and society) della Columbia University.
Grazie alle precipitazioni dell’inverno 2009 sono state create, sottolinea la Coldiretti, importanti riserve idriche con il livello idrometrico dei grandi laghi italiani che è vicino (il Garda a Peschiera) o ha addirittura raggiunto (il Maggiore a Sesto Calende) il massimo storico del periodo.
L’abbondante pioggia invernale ha influenzato anche i cicli delle coltivazioni con il crollo del 30% nelle semine di grano destinato alla pasta Made in Italy. Se dovesse permanere, la nuova ondata di maltempo, con pioggia e neve, provocherebbe un  ritardo anche nelle semine di granoturco e soia ed una possibile cascola di fiori e allegazione scarsa nelle piante da frutto per asfissia radicale.