ll calo dei consumi di pane del 2,3% nel 2008 conferma un trend in atto da molti anni che ha già portato a ridurre quasi di un terzo gli acquisti familiari di pane degli italiani rispetto al 2000. E' quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen nel sottolineare che il trend non riguarda però i pani tradizionali a vocazione territoriale per i quali si assiste ad una vera riscoperta nonostante i prezzi di vendita superiori.
E' infatti da registrare, precisa la Coldiretti, un vero e proprio il boom dei pani tradizionali con la riscoperta di ricette, metodi di preparazione e ingredienti del territorio, con la moltiplicazione della domanda di pani identificati nel nome dal luogo di provenienza: da Lariano a Terni, da San Gaudenzio a Laterza, da Pontremoli a Borgopace.
Sono decine i pani tradizionali censiti dalle regioni perchè ottenuti secondo 'tecniche' rimaste inalterate nel tempo e crescono peraltro i riconoscimenti a livello nazionale e comunitario, dove sono state già protette dalle imitazioni la coppia ferrarese Igp, il pane casereccio di Genzano Igp e il pane di Altamura Dop e anche il pane di Matera Igp.
Al pane, continua la Coldiretti, sono peraltro legate molte delle feste e delle sagre che si svolgono durante l'anno lungo tutto lo stivale per ricordare le tradizioni e riscoprire i sapori del passato. Una tendenza che dimostra la possibilità di invertire la tendenza in atto nei consumi riscoprendo la fragranza dei sapori del territorio a partire dall'utilizzazione di farina proveniente da grano locale al posto di quello importato.
Per questo, conclude la Coldiretti, occorre introdurre l'obbligo di indicare la provenienza del grano impiegato per produrre la farina destinata alla panificazione, al fine di assicurare l'origine nazionale del prodotto.