Troppa burocrazia, troppe tasse, troppi i tagli previsti dalla Finanziaria, questi in sintesi alcuni dei problemi con i quali gli imprenditori agricoli si trovano a fare i conti e che hanno dato il via alla protesta promossa da Confagricoltura che si è svolta il 19 novembre a Bologna. Molti i giornali che hanno dato spazio alla manifestazione. “Bisogna cambiare passso” ha titolato “Il Sole 24 Ore”, del 20 novembre, “Finanziaria punitiva“ gli ha fatto eco “Il Resto del Carlino”, mentre su “La Stampa” si poteva leggere l'invito a vendere “i campi di Stato”, i molti terreni demaniali che potrebbero essere utilmente venduti e messi in produzione, come sostiene il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni. Sempre meglio che nuove tasse.

Protestano anche gli olivicoltori che in Puglia hanno decretato lo “sciopero dei frantoi” come si può leggere su “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 18 novembre. Protesta che vedrà sfilare anche i trattori come racconta qualche giorno dopo la stessa “Gazzetta del Mezzogiorno”. Dei problemi degli olivicoltori si occupa anche “Italia Oggi”, ricordando quali sono gli interventi allo studio per risollevare la situazione.

 

Quote latte, la svolta

Ma in questa settimana sulle pagine dei giornali rimbalza anche un'altra notizia, la “vittoria” riportata da Luca Zaia sul fronte delle quote latte, con l'aumento del 6% del quantitativo di latte che l'Italia potrà produre a partire dalla prossima campagna lattiero casearia. Se ne era iniziato a parlare già a inizio ettimana, in vista dell'incontro decisivo a Bruxelles. Dalle colonne di “Libero Mercato” del 15 novembre il ministro dell'Agricoltura anticipava alcune delle richieste da portare avanti nella trattativa. E anche su “Italia Oggi” dello stesso giorno si interveniva sull'argomento precisando anche altri aspetti più generali di politica agricola comunitaria. Sulle possibilità di ottenere un aumento della quota latte per l'Italia interveniva anche “Il Sole 24 Ore” del 16 novembre con un articolo a firma di Alessandro Mastrantonio, che si concludeva ricordando le difficoltà di convincere i partner comunitari nell'accogliere le nostre istanze. E poi il 18 novembre, sempre su “Il Sole 24 Ore” si ricordavano i punti cruciali per l'Italia, che oltre al latte aveva (ed ha) una partita aperta per il tabacco. Nell'insieme una trattativa difficile, che ha visto contrapposte in particolare Italia e Germania come evidenzia “Il Messaggero” del 19 novembre. Poi il 20 novembre il negoziato si conclude accogliendo gran parte delle richieste italiane (ad esclusione del tabacco). Molti i giornali che il giorno seguente ne hanno fornito un commento, fra questi ricordiamo “Il Sole 24 Ore” e “Italia Oggi” per come hanno, con efficacia, approfondito l'argomento.

 

Grano e vino

Non solo latte e non solo proteste sulle pagine dei giornali di questa settimana. Si sono fatte spazio anche altre interesanti notizie, come l'invito di Assocer (una tra le più importanti associazioni sementiere in Europa) che dalle pagine de “La Gazzetta del Mezzogiornoha invitato gli imprenditori agricoli ad investire sul grano. Ma intanto i raccolti di riso crescono e il prezzo crolla, come si può leggere su “Borsa & Finanza” del 15 novembre. Sul fronte dei vini arriva la graduatoria dei migliori vini del mondo e per l'Italia, come riporta “La Stampa” del 15 novembre, ai primi posti c'è il barolo. A proposito di vino è ancora “La Stampa” che propone l'interessante storia di un viticoltore che in una sperduta isoletta della laguna veneta ha fatto rivivere le uve del Dorona, vitigno ingiustamente dimenticato. Ci sarebbe di che essere contenti, ma a raffreddare gli entusiasmi ecco arrivare a fine settimana “L'Espresso in edicola il 21 novembre con un lungo e articolato servizio dal titolo “Quando il Doc non è Doc”, che ripercorre le ultime vicende che hanno avuto come protagonisti il Brunello, per occuparsi poi di tutto un po', dalle arance ai prosciutti. L'allarmismo alimentare, insomma, continua a tener desta l'attenzione dei giornali. Ma ogni frode e ogni truffa che viene alla luce, vogliamo ricordarlo, rappresenta la miglior prova che i controlli ci sono e funzionano.

 

Allevamenti in affanno

Tornando al mondo degli allevamenti, dopo le buone notizie sul fronte de latte arrivano però segnali poco confortanti. Come la vicenda dei suini che pur da campioni della mostra di Codogno (nei pressi di Lodi) hanno dovuto far tappa al macello per colpa della malattia vescicolare, come riportano le cronache pubblicate dal “Corriere della Sera” del 16 novembre. Continuano i problemi anche per il Parmigiano Reggiano alle prese con una difficile congiuntura di mercato come si può leggere dalle pagine di “Economy” del 26 novembre, ma in edicola già dal 20 dello stesso mese. Prezzi troppo bassi anche per il latte e gli allevatori veronesi, come racconta “L'Arena” del 18 novembre vanno dal Prefetto della loro città per consegnare una lettera di aiuto indirizzata al ministro dell'Agricoltura. Ma la risposta, positiva, è arrivata direttamente da Bruxelles, con l'aumento della quota italiana.