Il termine "multifunzionalità" fa riferimento alle numerose funzioni proprie dell'agricoltura: produzione di alimenti e fibre, sicurezza alimentare, salvaguardia dell'ambiente, sostegno all'occupazione, mantenimento di attività economiche nelle zone a basso insediamento, sviluppo rurale.
In questo contesto, le aziende agricole sono chiamate a nuove responsabilità di fronte alla società, alla domanda di alimenti si aggiungono nuove aspettative, l’occupazione, la tipicità, la protezione dell’ambiente, un equilibrato sviluppo territoriale.
L’agricoltura multifunzionale è la risposta a queste nuove aspettative della società: ad essa corrispondono imprese che, contemporaneamente, contribuiscono alla produzione alimentare ma anche alla protezione ed alla riproduzione delle risorse naturali, all’occupazione e ad uno sviluppo equilibrato del territorio. E’ una visione dell’agricoltura per la quale la tutela ambientale, l’identificazione dei prodotti, il benessere animale non sono considerati vincoli ma potenziali vantaggi economici per le imprese. Allo Stato è chiesto un intervento finanziario come contropartita degli impegni assunti dall’agricoltore nell’interesse della collettività.
La multifunzionalità costituisce un’affermazione che si ritrova nei documenti dell’Ue, da Agenda 2000 al Trattato (articoli 158 e 174) e nazionali, la "Legge di orientamento" e la piattaforma programmatica per gli interventi in agricoltura sottoscritta tra il Governo e le organizzazioni agricole. A tali affermazioni di principio non hanno fatto seguito, finora, conseguenti atti concreti.
La valorizzazione di un’agricoltura multifunzionale dovrebbe avere come presupposto un maggiore bilanciamento e integrazione tra obiettivi di efficienza economica, di sostenibilità ambientale e di sviluppo rurale. Ciò, sul piano operativo, dovrebbe tradursi in un sostanziale abbandono della logica di accompagnamento che ha finora ispirato le misure agro ambientali della Pac; un approccio territoriale delle politiche di intervento, tenuto conto che tale approccio è più funzionale al perseguimento di obiettivi di tutela ambientale e di sviluppo locale.
La valorizzazione della multifunzionalità dell’agricoltura presuppone, pertanto, un’innovazione sia nei sistemi di produzione e nell’organizzazione aziendale sia nelle politiche agricole.
Il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, dal punto di vista normativo, si è concretizzato nell’emanazione del decreto legislativo n. 228 del 18 maggio 2001 che, in attuazione della “legge di orientamento” dà una nuova configurazione giuridica e funzionale all’impresa agraria e definisce per la prima volta il distretto rurale e il distretto agroalimentare, allargando lo spettro delle attività agricole. Stando al decreto, le attività principali dell’impresa agraria sono “dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria a tale ciclo...che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre e marine” e quelle connesse “alla manipolazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione e fruizione del territorio, nonché la degustazione dei prodotti aziendali, compresa la mescita del vino”.
La multifunzionalità viene vista oggi dal settore agricolo come un'opportunità economica per le aziende. In sostanza, i caratteri di multifunzionalità del territorio agricolo e rurale si articolano in quattro funzioni principali: produttiva, ambientale, paesaggistica, ricreativa.
Foto by emlyn
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Lineaverde