I risultati della consultazione confermano la crescente opposizione dei cittadini italiani al biotech nel piatto e richiedono un'assunzione di responsabilità ai massimi livelli di governo per proteggere il made in Italy. E' quanto afferma la Coldiretti in occasione della presentazione del bilancio della Consultazione nazionale su Ogm e modello di sviluppo agroalimentare, promossa dal 15 settembre al 15 novembre dalla Coalizione ItaliaEuropa - liberi da Ogm. L’obiettivo - continua Coldiretti - deve essere quello di valorizzare le produzioni del territorio e di difenderle dall'omologazione e dalla delocalizzazione per un'agricoltura che guarda al mercato e risponde alle domande dei cittadini. Un impegno sul quale sta crescendo la consapevolezza in Europa, dove l'Italia ha una ragione in più per difendere la scelta di evitare a livello nazionale di coltivare produzioni Ogm. Un'impresa biologica europea su tre è italiana (37,7%) con la superficie nazionale coltivata a biologico che rappresenta più di un quarto (27,7%) del totale coltivato a livello Ue mentre l'agricoltura nazionale detiene anche la leadership europea con ben 163 denominazioni di origine italiane riconosciute nell'albo comunitario sul totale di 756 (21,5%). Ma l’Italia ha anche il record assoluto del 98,5% dei campioni di frutta e verdura con residui di fitofarmaci al di sotto dei limiti di legge che conferma gli ultimi risultati pubblicati dalla Commissione europea dai quali emerge che la frutta e la verdura made in Italy sono le più sicure in Europa.