“Attraverso il voto per l’attuazione dell’indicazione dell’origine per la carne, gli Stati Uniti ci stanno indicando la strada maestra da seguire per tutelare il nostro patrimonio agroalimentare. Lo stesso orientamento non sempre si riscontra nella politica della Unione europea, come nel caso del parere motivato chiesto all’Italia sull’etichetttura del pollame. Per la cooperazione agroalimentare, invece, il principio dell’indicazione dell’origine in etichetta è sacrosanto”. Lo ha detto il presidente del Coordinamento delle Centrali Cooperative agricole e agroalimentari (Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Agci Agrital e Ascat Unci), Paolo Bruni commentando la notizia del voto, negli Usa, da parte della Camera sull’indicazione d’origine per la carne. “Del resto - ha aggiunto Bruni - i concetti di competitività e affermazione internazionale del made in Italy, della sostenibilità ambientale e del rapporto tra cittadini e consumatori, presentati nel corso dell’iniziativa del ministero delle Politiche agricole in Campidoglio, in vista della Conferenza nazionale dell’agricoltura, non possono prescindere da una forte valorizzazione delle specificità territoriali. Solo la salvaguardia della nostra identità ci potrà traghettare, in un era di globalizzazione, verso nuovi mercati internazionali e ci consentirà di mantenere in Italia presidi di produzioni agroalimentari d’eccellenza, garantendo un migliore rapporto tra produttori e consumatori”.