Con questa prima tappa il Consorzio sceglie di percorrere la strada della programmazione produttiva, recentemente introdotta dalla normativa comunitaria attraverso il Pacchetto latte; una novità, come ha ricordato Paolo De Castro, che introduce “misure di portata storica per tutti i formaggi a denominazione di origine protetta europei e, in una fase di forte e prolungata volatilità dei mercati come quella attuale, assume un significato ancora più strategico”. Obiettivo della regolazione dell’offerta è infatti la creazione di un maggiore equilibrio tra produzione e mercato, prerequisito per la stabilità dei redditi degli allevatori e dei produttori. E proprio la possibilità di programmare gli impegni produttivi potrà contribuire sensibilmente a una maggiore stabilità dei prezzi e della qualità, con ripercussioni positive per i consumatori e per l’intera filiera produttiva.
Vantaggi anche per l’export: grazie alle risorse promozionali aggiuntive generate dal piano produttivo potrà crescere e consolidarsi in primis in quei paesi dove l’Asiago Dop è apprezzato e conosciuto come uno degli alfieri dell’agroalimentare italiano.
“Con questo passaggio - afferma Roberto Gasparini, presidente del Consorzio – abbiamo messo un punto fermo nel percorso di adozione del piano produttivo. Ora ci attende una fase di intenso lavoro per il completamento dell’iter procedurale, consapevoli che la strada da percorrere è ancora lunga ma fiduciosi rispetto all’impegno e alla determinazione di tutti nel voler conseguire questo importante obiettivo”.
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