E’ nel nome della tutela senza compromessi dei consumatori e del mercato l’intervento del Consorzio Tutela Formaggio Asiago che ha portato all’immediata denuncia di un Asiago contraffatto prodotto da un’azienda statunitense a Plma, la più importante fiera internazionale interamente dedicata al settore della marca commerciale, svoltasi ad Amsterdam.

Ancora una volta, il Consorzio interviene con durezza per stroncare ogni abuso di chi inganna i consumatori con prodotti che evocano ed utilizzano in modo fraudolento il nome della Dop veneto-trentina. Un fenomeno, l’Italian sounding, che danneggia anche l’impegno e le fatiche quotidiane dei produttori e provoca perdite consistenti all’economia del nostro Paese. Per questo, in Italia e all’estero, l’azione di tutela del Consorzio è realizzata con determinazione, nel quadro della legislazione nazionale e comunitaria, utilizzando anche propri ispettori ed intervenendo, come ad Amsterdam, con immediata denuncia agli organi competenti contro l’uso improprio della denominazione Asiago Dop o dei marchi utilizzati per contraddistinguerla oltre  che col deposito di un’istanza doganale comunitaria, allo scopo di prevenire futuri ingressi nella Ue del medesimo prodotto.

"Dobbiamo ancora una volta affermare con forza - sostiene il presidente del Consorzio, Roberto Gasparini –  che la lotta contro i falsi e la tutela sono un impegno imprescindibile su scala mondiale e senza confini. Là dove il Made in Italy rappresenta un valore, è facile trovare chi vuole approfittare della buona fede del consumatore ed è compito di tutti lavorare perché questo non accada. Tanto più che, oggi, grazie al Pacchetto Qualità, che ci auguriamo venga sempre più recepito, l’obbligo di tutela “ex-officio” è esteso a tutti gli Stati membri della Ue consentendoci di monitorare e far rispettare le denominazioni protette di ogni Paese".

Dopo la denuncia del Consorzio, l’intervento è stato effettuato grazie all’Interpol, nell’ambito dell’Operazione Opson, network di contrasto alla contraffazione che consente di perseguire il falso agroalimentare nei 29 Paesi aderenti dimostrando, ancora una volta, che la tutela delle Dop nel mercato dell’Unione europea non può che essere il risultato di un’azione congiunta. Un’azione che deve mirare senza incertezze a sostenere il lavoro quotidiano dei produttori e la salute dei consumatori.