Il Governo italiano guarda con attenzione al mondo del formaggio, un settore che rischia, seppure solo in parte, di essere danneggiato dai dazi Usa, che il presidente Donald Trump ha portato al 15% e per i quali, come su molti altri prodotti dell'agroalimentare, non si registrano novità nella trattativa Usa-Ue per le esenzioni, se non la comunanza di intenti tra Francia e Italia.
Negli ultimi giorni questa "strategia dell'attenzione" al mondo della trasformazione del latte si è manifestata in due momenti. Il 1° settembre la Commissione Europea ha reso noti i dati sull'export di formaggio degli Stati membri dell'Unione verso i Paesi extra Ue. Le esportazioni italiane segnano un record storico nel primo semestre del 2025 superando la Germania con 97.663 tonnellate, pari a 968,2 milioni di euro, con una crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida ha commentato la notizia, esprimendo la volontà del Governo di continuare a sostenere e a promuovere il settore lattiero caseario.
Tale pronunciamento del ministro era stato preceduto, il 30 agosto scorso, dall'incontro a Roma tra il ministro Lollobrigida e Gianni Maoddi, presidente del Consorzio Tutela del Pecorino Romano Dop, uno dei formaggi che rischia di più sul fronte dei dazi Usa: esentato fino al 31 luglio 2025, perché negli Usa non si producono formaggi con latte ovino, ora si ritrova l'aliquota del 15%.
Non solo: secondo i dati resi noti dal Clal tra gennaio e maggio 2025, a fronte di un export di Pecorino e Fiore Sardo complessivamente cresciuto del 5,3%, e di cui il Pecorino Romano è la componente maggioritaria, questi formaggi risultano aver venduto oltre il 59% del proprio export proprio negli Usa.
Anche in questo caso il ministro ha avuto occasione di assumere impegni per una valorizzazione ulteriore della filiera del Pecorino Romano, mentre si sta valutando se assumere misure di sostegno con il ritiro di formaggio dal mercato mediante aste per gli indigenti, al fine di evitare un possibile crollo del prezzo del formaggio. Intanto il prezzo Fob medio del Pecorino Romano, attestatosi nei primi cinque mesi del 2025 a 13,12 euro al chilogrammo, è già calato del 2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il commento sui dati dell'export
"I dati sull'export caseario sono un traguardo storico e sono il riconoscimento del lavoro straordinario dei nostri allevatori, dei caseifici e di tutta la filiera che, con impegno e passione, portano nel mondo un patrimonio di qualità, tradizione e innovazione" ha detto Lollobrigida il 2 settembre scorso, sottolineando: "I formaggi italiani rappresentano non solo un'eccellenza gastronomica, ma anche un elemento identitario della nostra cultura e del nostro territorio che sempre più viene apprezzato all'estero. Come Governo Meloni continueremo a sostenere e a promuovere questo settore strategico, affinché possa crescere ancora e consolidare il ruolo dell'Italia come guida dell'agroalimentare europeo".
L'incontro Lollobrigida-Maoddi
Il 30 agosto è stato il Pecorino Romano al centro di un tavolo istituzionale a Roma: il presidente del consorzio di tutela, Gianni Maoddi, ha incontrato il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per fare il punto sui dazi americani introdotti da Trump che rischiano di frenare l'export verso uno dei mercati più strategici, ipotizzando possibili soluzioni e strategie anche nell'ottica di ampliamento dei mercati internazionali. L'incontro è stato anche l'occasione per un confronto a tutto campo sul presente e sul futuro di una delle eccellenze casearie italiane più conosciute e apprezzate all'estero.
"Il Pecorino Romano è una delle grandi eccellenze italiane, capace di affermarsi nel tempo in tutto il mondo. Insieme al presidente Maoddi, abbiamo discusso dei risultati importanti raggiunti e delle criticità da affrontare nel futuro, compresi i dazi americani. Abbiamo ragionato su strategie di supporto per valorizzare ancora di più un prodotto che sostiene intere filiere, a partire dal lavoro dei nostri pastori. Ancora una volta, abbiamo garantito il nostro impegno e sostegno alle eccellenze italiane", ha detto il ministro Lollobrigida al termine dell'incontro.
Sulla stessa linea il presidente del consorzio, Gianni Maoddi, che ha rimarcato l'importanza di una collaborazione continua con le istituzioni: "Ringrazio il ministro per la disponibilità e l'attenzione costante al nostro settore. Continuiamo a lavorare insieme per evitare che i dazi americani danneggino la filiera e per individuare soluzioni capaci di mantenere inalterato il valore del Pecorino Romano sul mercato. Una delle strade è rappresentata per esempio dal ritiro di quantitativi di prodotto da destinare ai bandi per gli indigenti, così da non intaccare il valore del prodotto, sostenere i produttori e al tempo stesso rafforzare la solidarietà sociale. Ipotesi che, insieme ad altre, è oggetto di confronto costante con il ministro Lollobrigida".
Dal consorzio arriva infine un appello alla Regione Sardegna, chiamata a dare risposte rapide e concrete: "Ci auguriamo che le istituzioni sarde rispondano al più presto alla nostra richiesta di incontro: in questo momento è indispensabile fare sinergia e trovare insieme la strada migliore per proteggere la filiera, che significa difendere migliaia di aziende e famiglie che in questo momento sono a forte rischio".






























