Mentre gli allevatori italiani di suini aspettano ancora risposte certe su etichettatura e sostegni allo stato di crisi, altri Paesi della Ue hanno già previsto le contromosse per il futuro degli allevamenti, adeguandosi velocemente con nuove e più attente strategie per il sostegno del comparto.

Lo sottolinea Confagricoltura, che pone in evidenza l'iniziativa del Regno Unito che ha varato un progetto che prevede norme più severe per l'etichettatura d'origine del maiale inglese.

Un nuovo codice verrà predisposto dalla Defra, ovvero il dipartimento del governo britannico responsabile della politica e dei regolamenti in materia di ambiente, alimentazione e affari rurali. Entrerà in vigore già dal 1° febbraio 2010 e certificherà che i prodotti a base di carne di maiale etichettati come inglesi provengono da animali nati, cresciuti e macellati in Gran Bretagna.

Obiettivo del codice è quello di mettere  così  fine alle etichettature fuorvianti che spacciano per inglese carne importata, che viene lavorata in Gran Bretagna.

Il codice volontario, che è ora in fase di realizzazione, coinvolgerà tutti gli attori della filiera, dall’allevamento alla distribuzione organizzata.  Solo con la partecipazione dell’intero comparto sarà possibile esporre, in modo chiaro, sull’etichetta del prodotto confezionato l'origine della carne.

"L’iniziativa d’Oltremanica faccia da esempio. In Italia la questione è purtroppo in ballo da troppo tempo". Commenta Confagricoltura, che invita le amministrazioni competenti ad una attenta e rapida presa di responsabilità.