Davanti alla drammatica situazione del settore lattiero-caseario e alle gravi difficoltà che sono costretti ad affrontare gli allevatori, diventano sempre più indispensabili interventi concreti e in tempi rapidi. Altrimenti, c'è il fondato rischio che molte imprese, oggi alle prese con costi pesantissimi e con un prezzo alla stalla ormai non più remunerativo, siano costrette a chiudere i battenti.
Questo il grido d’allarme lanciato dalla Cia in vista del Tavolo interprofessionale convocato dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia per la prossima settimana.
E' una crisi profonda che, avverte la Cia, impone un'azione congiunta delle istituzioni a livello nazionale, regionale e comunitario per concentrare sulle imprese le risorse già previste per il settore e quelle nuove necessarie a fronte dell'aggravamento dei problemi per i produttori.
Secondo la Cia, è indispensabile una riformulazione delle proposte relative alle risorse destinate al settore dall’art. 68 del Reg. 73/2009, previsto dall’health check, per la qualità del latte fresco e i formaggi Dop, in particolare in montagna.
Servono, poi, coerenti impegni di risorse nei Psr per le Misure di accompagnamento della ristrutturazione del lattiero-caseario e l’utilizzo degli aiuti di Stato previsti al punto 35 dell’art. 4 del Reg. 72/2009. Va, inoltre, resa immediata la disponibilità dei 45 milioni di euro derivanti dalla legge 33/2009 e con essa l’impiego delle risorse del cosiddetto 'mini de minimis' per l’abbattimento dei costi delle operazioni di ristrutturazione del debito garantite da Sgfa.
Con queste risorse, occorre, per la Cia, facilitare l’accesso al credito per gli allevatori, riconfermando la fiducia al comparto da parte delle banche, tramite l’attivazione di interventi di garanzia sussidiaria (Consorzi Fidi e Ismea) e di credito agevolato che permettano agli operatori di contrattare la ristrutturazione del credito e ulteriori agevolazioni creditizie con gli istituti bancari. Un altro fronte sul quale operare è quello dei costi che vanno ridotti in maniera tangibile.
Per tale ragione la Cia propone interventi straordinari, tra i quali, dilazione del pagamento dei contributi assistenziali, previdenziali e dell’Iva, prevedendo anche strumenti di rateizzazione, l’attivazione di ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore e l’attenuazione degli oneri legati agli adeguamenti alle normative ambientali ed igienico sanitarie.
Nel ribadire che il ruolo attivo e autorevole della parte politica è oggi fondamentale per favorire l’instaurarsi di rapporti interprofessionali equi e duraturi, la Cia sottolinea che nel Tavolo interprofessionale occorre coinvolgere necessariamente tutti gli assessori regionali interessati, proprio per verificare le reali possibilità di dare regole all’attuale mercato del latte e possibilmente giungere a prezzi alla stalla condivisi.
Per quanto riguarda, infine, l’ipotesi dell’indicizzazione per il prezzo del latte alla stalla, la Cia chiede al ministro Zaia una proposta definitiva in tempi rapidi, sottolineando, comunque, che bisogna assolutamente tenere conto dei costi produttivi che oggi gli allevatori sono costretti a sostenere.