Glifosate, sistemico e totale, elimina le malerbe già presenti nei sottofila, mentre diflufenican è in grado di controllare anche le infestanti in via di emergenza tramite assorbimento sia fogliare, sia radicale. Avendo modalità d'azione molto diverse, peraltro, le due sostanze attive permettono anche di contrastare i fenomeni di resistenza che naturalmente occorrono nel tempo quando si adoperino sempre i medesimi meccanismi d'azione.
La dose d'impiego più comune prevede una forbice da 4-6 litri per ettaro, la quale si applica a pomacee, drupacee, agrumi e frutta a guscio. Da 4,5 a 6 l'intervallo di dosi previste invece per l'olivo, mentre per le aree non coltivate (superfici permeabili) è prevista solo la dose minima, ovvero i quattro litri per ettaro. L'unione delle due sostanze attive va peraltro incontro alle indicazioni di riduzione dei dosaggi per ettaro di glifosate.
Nel suo spettro d'azione ricadono numerose malerbe, come composite, crucifere, poligonacee e cariofillacee, controllando anche chenopodio, amaranto, anagallide, mercorella, papavero, ranuncolo ed erba morella.
Il momento ideale di intervento è l'autunno, prolungandosi però nell'inverno in caso di condizioni climatiche miti.
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