L'esposizione prolungata a un agrofarmaco piretroide, che viene utilizzato in floricoltura e agricoltura, riduce la dimensione delle api. Lo rivela uno studio condotto dalla Royal Holloway University of London pubblicato su Journal of Applied Ecology.

I ricercatori, Gemma Barone, Nigel Raine e il professor Mark Brown della Scuola di Scienze biologiche della Royal Holloway, hanno lavorato con colonie di bombi nel loro laboratorio, di cui la metà esposta ai prodotti in questione. Nel corso della ricerca, durata quattro mesi, gli scienziati hanno registrato la dimensione e il peso delle api su micro scala ed è stato monitorato il numero di regine e di maschi prodotti dalla colonia.

"I risultati della ricerca sono preoccupanti, perché le api più piccole sono meno efficienti nella raccolta di nettare e polline dei fiori", ha affermato la ricercatrice Barone della Royal Holloway.
Lo studio è il primo ad esaminare l'impatto degli agrofarmaci piretroidi attraverso l'intero ciclo di vita dei bombi. Il professor Brown ha dichiarato: "I bombi sono essenziali per la nostra catena alimentare, è quindi fondamentale capire come le api selvatiche potrebbero essere influenzate dalle sostanze chimiche che utilizziamo".

Data l'attuale moratoria Ue sull'uso di tre prodotti neonicotinoidi, l'uso di altre classi di agrofarmaci, tra cui piretroidi, è destinato ad aumentare.
"Il nostro lavoro fornisce un significativo passo avanti nella comprensione dell'impatto negativo degli agrofarmaci diversi dai neonicotinoidi sulle api selvatiche - ha affermato Raine -. Sono necessari ulteriori studi che utilizzano colonie in campo per comprendere gli effetti completi, e la conduzione di tali studi deve essere una priorità per gli scienziati e per i governi".

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