Avversità che meritano quindi tutte grande attenzione, dalle più note alle più fresche new-entry.
Ecco perché alla 24esima edizione dei Forum di medicina vegetale di Bari è stato dato spazio ad alcuni approfondimenti tecnici focalizzati su argomenti di scottante attualità, come l'espansione del Cinipide dei castagneti, del Cerambicide delle drupacee o dell'aleurodide degli agrumi.
Ampia panoramica è stata offerta circa i nematodi, come pure sono stati approfonditi i benefici derivanti da una efficiente gestione delle risorse idriche e degli inerbimenti nel vigneto.
Infine, ultima ma non ultima, è stata fornita una panoramica sullo stato di avanzamento lavori del cosiddetto "Pan", ovvero il "Piano di attuazione nazionale" della Direttiva Ce 128/2009, altrimenti nota come "Usi sostenibili dei prodotti fitosanitari".
Nota: le immagini riportate nel presente articolo sono state tratte dalle presentazioni degli autori.
Indice dei paragrafi:
Cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus)
Cerambicide delle drupacee (Aromia Bungii)
Aleurodide degli agrumi (Aleurocanthus spiniferus)
Focus nematodi
Diserbo vigneti
Irrigazione e sistemi di monitoraggio
Direttiva Usi sostenibili
Meditazioni di un giornalista
Cinipide del castagno
Si è guadagnato perfino un servizio su Rai3 proprio in data 15 dicembre. È il Cinipide del castagno, l'imenottero che ha recentemente causato danni molto gravi nei castagneti del sud Italia. Non deve stupire l'attenzione per questo insetto, dal momento che il Belpaese è il quarto produttore al mondo di castagne dopo Cina, Corea e Turchia.
Meritevole nel 2003 del titolo di "insetto da quarantena", assegnatogli dalla Eppo (European Plant Protection Organization), il Dryocosmus kuriphilus è una specie monovoltina che ha nel castagno la sua esclusiva fonte di nutrimento. Oltre ai danni provocati con gli ovopositori e ancor più con le larve in via di sviluppo, il Cinipide del castagno apre anche la via a patologie come il Mal dell'inchiostro e al marciume delle castagne.
Recentemente si è evidenziato un avversario naturale, il Torymus sinensis. Anch'esso imenottero, pare in grado di contenere le popolazioni del Cinipide mitigandone i danni.
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Cerambicide delle drupacee
Se al Nord è l'Anaplophora chinensis a far preoccupare per i danni che arreca ai tronchi delle piante ornamentali, al Sud un altro coleottero cerambicide ha le carte in regola per creare problemi anche più gravi, dal momento che i suoi target alimentari sono le drupacee.
Si chiama Aromia Bungii e anch'esso proviene dall'Estremo oriente. Le uova vengono deposte sotto la corteccia e le larve scavano gallerie di grande diametro che indeboliscono le piante e ne falcidiano le produzioni.
Intercettato per la prima volta nel 2009, nel giro di soli tre anni ha già conquistato ampi territori delle Regioni meridionali d'Italia. Unica "fortuna" è che svolge una sola generazione ogni 2-4 anni.
Il 14 novembre 2012 è stato oggetto di decreto di lotta obbligatoria, la quale prevede l'abbattimento e la sostituzione delle piante infestate. Ovvie le difficoltà di agire nei giardini privati, dove le ritrosie dei proprietari rallentano il programma di eliminazione.
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Aleurodide degli agrumi
Omottero tropicale originariamente diffuso nel continente africano e asiatico, ma anche in Australia, è segnalato dal 2008 in Puglia, Regione nella quale sembra per ora confinato.
Aleurocanthus spiniferus vive a spese degli agrumi, sui quali causa danni diretti e indiretti.
Possono generarsi infatti disseccamenti della vegetazione che si concretizzano in una più o meno vistosa filloptosi. Nei casi più gravi, le infestazioni di questi aleurodidi possono perfino condurre a morte le piante colpite.
Unico lato positivo è che gli adulti non brillano come volatori, sebbene la diffusione possa essere agevolata dal vento sulle brevi distanze. Mentre sul vento non si può però fare nulla, si può invece prestare attenzione a non trasferire l'insetto sulle lunghe distanze tramite spostamenti di materiali vegetali infestati.
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Focus nematodi
Si fa presto a dire "nematodi". In realtà questi organismi appartengono a generi e specie alquanto differenti e non tutti sono patogeni. Distinguerli fra loro è molto difficile e necessita di competenze specifiche, occhio allenato e laboratori debitamente attrezzati.
A chiedere analisi e classificazioni di nematodi sono per il 65,8% le società agrochimiche, per il 30% i centri di saggio e solo il 4,2% i privati. Ovvero: i nematodi sono affare da professionisti.
Fra le proprie attività, Horto Service annovera anche quelle di laboratorio, possedendone uno accreditato dal servizio fitosanitario regionale. Ha quindi accumulato una notevole esperienza in tema di nematodi.
Recentemente è stata registrata una dannosità in aumento, anche a danno di fruttiferi in vivaio, come pure un più prolungato periodo di presenza di questi parassiti nei campi.
Purtroppo, per fronteggiare queste avversità vi sono poche soluzioni tecniche. Basti pensare che a fronte di danni stimati compresi fra il 10 e il 15% sul totale delle varie avversità, per il loro controllo vi è solo il 2,2% dei formulati registrati, per giunta in modo disomogeneo e incompleto. Solo il pomodoro può contare su cinque diversi prodotti, mentre per esempio carota, fragola, sedano e finocchio possono contare solo su un prodotto naturale a base di P. lilacinus.
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Diserbo vigneti
Solo sulla fila. Questo potrebbe essere l'unico e semplice comandamento per quanto concerne le lavorazioni del terreno in vigneti e frutteti. Macchinari o diserbanti che siano, detta in altre parole, dovranno sempre più essere utilizzati a protezione delle porzioni immediatamente sottostanti alle chiome, lasciando che gli interfilari vengano colonizzati da essenze vegetali il più etoerogenee possibile.
La competizione con la coltura per acqua e nutrienti, infatti, è massima solo lungo la fila, mentre negli interfilari diviene trascurabile.
Inoltre, la maggior massa vegetale che cresce sul suolo si trasforma nel tempo anche in un maggiore tenore di sostanza organica lungo il profilo, contribuendo alla sua stabilità fisica e strutturale, come pure alla sua ricchezza in sostanze nutritive.
Irrigazione e sistemi di monitoraggio
Ovunque si legga o si ascolti, il tema al centro della comunicazione sull'agricoltura sembra essere l'acqua. Soprattutto, i modi con cui usarla senza sprecarla.
Va da sé che i cambiamenti climatici richiedono piani di ordine globale per la loro correzione, ma almeno per l'acqua che comunque riceve il suolo si può fare qualcosa di concreto già da subito.
Si tratta in fondo di operare corretti piani di monitoraggio e di gestione della risorsa idrica, affinché ogni goccia venga utilizzata al meglio e ritorni in circolo, possibilmente non inquinata.
Per fare ciò si deve innanzitutto realizzare un sistema di monitoraggio dei livelli di umidità dei suoli stessi, tramite l'utilizzo di tensiometri o sonde volumetriche.
In tal modo si possono individuare tempestivamente le soglie di stress idrico e intervenire apportando la giusta quantità di acqua.
Pessl è una società austriaca che conta a livello globale oltre 20 mila installazioni e offre una consolidata competenza in materia di monitoraggio, sia che si tratti di strumentazioni per la valtazione del tenore idrico, sia si tratti di centraline metereologiche.
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Direttiva Usi sostenibili
Va già molto meglio di solo 30 anni fa, ma chi si ferma è perduto. Oggi la Comunità europea prosegue nel virtuoso cammino intrapreso ormai da anni e affronta il tema sensibile degli "Usi sostenibili", ovvero la direttiva che ha al proprio centro la riduzione degli impatti ambientali delle pratiche agricole.
Coerente con altre normative analoghe, le quali stanno modificando profondamente lo scibile fitoiatrico, la "Usi sostenibili" si prefigge di elevare il livello professionale dei differenti anelli della catena produttiva del cibo.
Rivenditori, tecnici, agricoltori, terzisti, tutti dovranno fare un salto di qualità. O, almeno, certificare che lo hanno fatto.
La figura del consulente certificato sarà sempre più al centro del sistema, come pure la revisione periodica delle attrezzature per l'irrorazione diverrà una costante nell'operatività agricola.
Antonio Guario, dell'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia" fornisce gli ultimi aggiornamenti sull'avanzamento del Piano di Attuazione Nazionale, ovvero il noto "PAN".
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