Quando si parla di confusione sessuale si pensa usualmente ai fitofagi più blasonati, come tignole o cidie. Invece, anche altre specie di lepidotteri rappresentano una seria minaccia per le colture frutticole. Basti pensare alla Zeuzera pyrina, presente in tutti i paesi a clima temperato. Ampiamente polifaga, si sviluppa a carico di numerose essenze boschive, come per esempio quelle appartenenti ai generi Quercus, Alnus, Acer, e Fagus. In campo agricolo, invece, pare attratta particolarmente da olivo, agrumi, pero, melo, cotogno e noce.

 

Identikit di un fitofago

 

La farfalla adulta è appariscente nei colori e di grosse dimensioni, con il maschio dall'apertura alare di circa 50 mm, battuto dalla femmina, la quale raggiunge anche i 70 mm. Le ali anteriori e posteriori sono di colore bianco, ma fittamente maculate di nero. Sul mesonoto spiccano sei grosse macchie bluastre. Anche le antenne, almeno nel maschio, presentano un'elegante quanto caratteristica espansione bipettinata basale. Le femmine sono molto prolifiche e possono arrivare a deporre da 200 a 300 uova. L'ovideposizione avviene nelle fenditure della corteccia, oppure all'imbocco delle vecchie gallerie o in ferite di innesti. Meno frequentemente le uova vengono deposte al colletto o sul terreno. Le larve, nate dopo un'incubazione di 1-3 settimane, si mettono subito alla ricerca di tessuti vegetali teneri, come quelli degli apici vegetativi, scavandovi poi delle gallerie longitudinali lungo l'asse del ramo. L'attività delle larve è sempre segnalata dall'abbondante emissione di rosura. Durante la crescita la larva fa, per così dire, carriera. Essa fuoriesce infatti dalla vecchia galleria interessando successivamente rami sempre più grossi fino ad arrivare in molti casi a interessare perfino il tronco e il colletto.
Giunta a completa maturità, la larva si avvia a un incrisalidamento senza formazione di bozzolo, di solito in prossimità dell'imbocco della galleria, sotto un diaframma di rosura o un sottile strato di corteccia depressa. Nelle piante in forte vigore vegetativo, si può osservare anche la produzione di essudati gommosi. A mano a mano che procede l'infestazione, i danni vanno dall'essiccamento di foglie e apici vegetativi, confondendosi talvolta coi danni da Cydia molesta e Anarsia lineatella, ma anche di gemme, lamburde e brindilli, fino all'essiccamento di interi rami minati centralmente e soggetti a facili rotture.
Infine, in autunno giunge la preparazione allo svernamento, il quale avviene come larva di varie età. Questo induce in primavera un periodo di sfarfallamento molto lungo, coprendo una finestra temporale che può andare da aprile a ottobre, presentando due picchi di massima comparsa.

 

La soluzione in un erogatore


Data la notevole prolificità del fitofago, impedirne l'accoppiamento risulta di per sé una mossa vincente. I diffusori Isonet Z di CBC (EUROPE) Ltd sono costituiti da due microcapillari paralleli di materiale polimerico di colore rosso mattone. Uno dei due contiene un filo di alluminio per permettere l'applicazione sull'albero, mentre l'altro microcapillare è riempito con il feromone specifico.
L'applicazione dei diffusori Isonet Z deve essere effettuata in primavera, in anticipo rispetto alle primissime catture effettuate con l'ausilio di opportune trappole di monitoraggio. L'applicazione dei diffusiori deve essere effettuata nel terzo superiore dell'albero.
Importante che il rinforzo numerico dei diffusori sui bordi dell'appezzamento sia applicato nella parte alta della pianta, circa mezzo metro al di sotto della chioma.
Il dosaggio tipico, indicativo e variabile in funzione della situazione del frutteto, è pari a 300 diffusori/ha, applicati sui rametti laterali senza essere legati troppo stretti per evitare microfessurazioni che possano compromettere la qualità dell'erogazione.


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