Che Syngenta fosse una delle aziende leader nello sviluppo di soluzioni per la difesa delle colture… lo sapevano in molti. Del resto, con un investimento di 2,7 milioni di dollari al giorno in ricerca e sviluppo, non poteva essere altrimenti.
Ma che stesse sviluppando un portafoglio di soluzioni per l'orticoltura integrata a 360° (sementi, agrofarmaci, insetti ausiliari, trappole cromotropiche, trappole a feromoni e insetti impollinartori), questa per molti è una vera novità.
Di fatto, negli ultimi due anni, Syngenta ha lavorato all'interno di molte serre siciliane per mettere a punto delle proprie linee di difesa integrata per tre colture che rappresentano il fiore all'occhiello della produzione orticola dell'isola: pomodoro, peperone e zucchino.
Si tratta del progetto “Sinergie Syngenta”, nato affiancando ed integrando le attività di:
- Syngenta Crop Protection per gli agrofarmaci;
- Syngenta Seeds (S&G) per la genetica e le varietà;
- Syngenta Bioline per insetti ausiliari, trappole ed insetti impollinatori.
Con il progetto Sinergie, Syngenta si fa ancora più vicina all'agricoltore. Nato in Sicilia nel 2009, si diffonderà in tutte le altre zone produttive nazionali con lo scopo di dare risposta alle esigenze dell'attuale agricoltura che sta attraversando l'ennesimo importante periodo di cambiamento:
- si è passati da 900 a circa 200 molecole disponibili per la difesa, con maggiori problemi legati alla gestione dei rischi di resistenza delle avversità;
- siamo prossimi all'entrata in vigore della normativa "Uso sostenibile degli agrofarmaci" che, dal 2014, renderà obbligatoria la difesa integrata in tutta Europa;
- i consumatori sono sempre più sensibili alle problematiche legate alla salubrità delle produzioni;
- è in aumento la concorrenza tra gli agricoltori che, per fare reddito, devono diversificare la produzione per qualità e servizi.
La presentazione di questo nuovo modo di intendere la protezione integrata delle colture (definita Sinergie Syngenta) è stata oggetto di un recente incontro svoltosi a Villa Criscione, nel Ragusano, dove lo staff di Syngenta al gran completo ha presentato alla stampa, alla ricerca ed ai tecnici del settore, i risultati di questa sperimentazione
Secondo Luigi Radaelli, amministratore delegato di Syngenta Crop Protection e Syngenta Seed, l'evento è stata una buona occasione per festeggiare i primi 10 anni di Syngenta che, con 25.000 collaboratori in 90 paesi è oggi il primo grande gruppo dedicato completamente ed esclusivamente all'Agribusiness. Innovazione, intensità (passione), benessere e performance le parole chiave dell'approccio Syngenta al mondo dell'agricoltura: e sono le stesse che stanno alla base di "Synergie Syngenta per l'orticoltura".
Radaelli ha evidenziato come Syngenta stia investendo per un'agricoltura responsabile (ovvero sostenibile economicamente, sostenibile ecologicamente e sostenibile socialmente).
Il futuro del gruppo non sarà più incentrato solamente sul'innovazione di prodotto ma si sposterà sempre di più verso l'innovazione di processo, cercando di ottenere il massimo da un'oculata miscela di ingredienti già disponibili (sementi di qualità, agrofarmaci efficaci, ausiliari efficienti)
All'incontro ha partecipato anche Melvyn Fidgett, amministratore delegato di Syngenta Bioline, la sezione di Syngenta dedicata alla produzione e commercializzazione di bombi di prima qualità, insetti e acari utili all'agricoltura e trappole (cromotropiche e a feromoni).
Bioline opera in 24 paesi nel mondo, ha un fatturato in costante crescito (circa 15 milioni nel 2009) ed è in grado di commercializzare 30 diverse specie di ausiliari "generati" in 4 differenti impianti di produzione: bombi in Olanda, insetti ausiliari in Inghilterra, Portogallo e Stati Uniti.
Il coordinatore del progetto Sinergie Syngenta è Sergio Ruffo, Business manager Syngenta Bioline (in foto).
Secondo Ruffo la principale innovazione è rappresentata dalla creazione dei protocolli di difesa integrata che vede coinvolte le tre realtà Syngenta (Crop Protection + Seed + Bioline) e permette di proporre al mercato un'offerta completa e professionale con un programma che garantisce la difesa dagli insetti e dalle malattie, in linea con le direttive dell'agricoltura sostenibile, con proposte operative complete ed affidabili supporrete dai tecnici Syngenta coinvolti in prima fila direttamente nelle serre.
L'approccio, nella sua ambizione, è comunque semplice: si individua il protocollo operativo in base alle condizioni di ogni serra, si applica il protocollo, si effettuano costanti controlli e monitoraggi e si analizzano i risultati per migliorare costantemente il protocollo di riferimento.
Renzo Lazzarin, S&G, ha evidenziato l'importanza della genetica nell'applicazione delle Strategie, tanto che la riduzione dei trattamenti fungicidi è in gran parte merito dell'uso di varietà reistenti ai principali patogeni.
I team di ricerca S&G operano a livello mondiale, ma partono dall'analisi delle esigenze locali, tutelando e valorizzando le tradizioni e le peculiarità del territorio. S&G realizza varietà orticole utilizzando la tecnica della selezione assistita da marcatori molecolari che permette di ridurre il tempo di selezione genetica da 9 a 6 anni impiegando le tecniche tradizionali di selezione (no Ogm).
I risultati ottenuti da questi primi anni di applicazione in campo sono stati presentati da Paolo Cestari, responsabile tecnico colture orticole Syngenta.
Per Cestari, il percorso Sinergie ha permesso di acquisire esperienze nella gestione integrata, validare i calendari di intervento, operare per la difesa della pianta sin dal trapianto (momento difficile per la delicatezza della piantina) con agrofarmaci a bassa persistenza, per poi ricorrere al lancio degli insetti in serra nella fase di sviluppo e produzione; gli interventi chimici si limitano solo in caso di insetti non controllabili o in condizioni di reale necessità.
In questi primi anni sono state ottenute riduzioni fino al 50% degli insetticidi e anche del 75% dei fungicidi, con un'efficacia del controllo paragonabile allo standard e la totale assenza di residui.
Fondamento per l'applicazione delle "Sinergie Syngenta" è la conoscenza della campagna precedente, l'accordo con i vivaisti su eventuali trattamenti pre-trapianto, la pulizia della struttura, il controllo delle condizioni ambientali (controllo temperatura e umidità, la massima pulizia dell'attrezzatura utilizzata e la formazione del tecnico e dell'agricoltore.
In particolare su quest'ultimo aspetto si gioca l'efficacia di un progetto così lungimirante come questo ed è proprio su questo che Syngenta investirà molto nei prossimi anni.
A cura di Ivano Valmori
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agronotizie