Nel corso di un workshop organizzato dal Dipartimento Materiali e Dispositivi del Cnr in tema di micro e nanotecnologie nei settori più disparati è stata presentata un’importante novità nel settore agroalimentare. É stato infatti realizzato un prototipo di ‘lingua elettronica’, un sensore della grandezza di un telefonino capace di rivelare la presenza nei cibi di pesticidi, microtossine e altre sostanze tossiche.

“Questo strumento –ha spiegato Pietro Siciliano dell’Imm - Cnr di Lecce- utilizza ricettori miniaturizzati, costituiti da materiali a stato solido con struttura nanometrica, collocati su microdispositivi realizzati in silicio. Il liquidi da analizzare vengono fatti passare attraverso ricettori; questi attivati dai diversi componenti, trasmettono segnali elettrici che vengono poi analizzati da un computer”.

Dopo una fase di taratura, la ‘lingua’ sarà in grado di analizzare un vino e riconoscerne i vitigni che lo compongono. Contraffare un Doc sarà quindi molto più difficile.

“In futuro –ha promesso Siciliano- le sensazioni della lingua elettronica saranno rafforzate anche da quelle catturate dal naso elettronico, un’accoppiata tecnologica che non darà scampo ai falsificatori”.