Mentre in Italia il Gestore dei servizi energetici annuncia il raggiungimento della soglia dei 6,7 miliardi di euro del Quinto conto energia, in Europa qualcosa si muove per guardare oltre il 2020.

Si chiude il rubinetto incentivi
Come reso pubblico dal Gse, il Contatore fotovoltaico visibile sul sito del Gestore nazionale ha raggiunto il costo indicativo cumulato annuo degli incentivi fissato a 6 miliardi e 700 milioni di euro
Vale a dire che, a partire dal 6 luglio 2013, come definito nella delibera 250/2013/R/efr pubblicata dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas che ha individuato nel 6 giugno 2013 la data di raggiungimento della soglia, il Decreto interministeriale del 5 luglio 2012 (sul sistema di incentivi per la produzione di energia fotovoltaica o Quinto conto energia) entrato in vigore nell'agosto del 2012, cesserà di essere applicativo. 

"Gli impianti che al 6 giugno hanno presentato la richiesta d’incentivazione - si legge in una nota del Gse - sono 531.242, per una potenza complessiva pari a 18.217 megawatt; di questi, 4.779 per una potenza complessiva di 1.136 megawatt e un costo indicativo annuo di 94 milioni di euro, sono iscritti nei Registri in posizione utile ma non ancora entrati in esercizio".

Efficienza energetica: Europa chiama Italia
Arriva da Bruxelles, intanto, indirizzata al presidente del Consiglio Enrico Letta, al ministro per lo sviluppo economico Flavio Zanonato e al ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Andrea Orlando, la richiesta dell'Eu-Ase, la Europeans alliance to save energy, di appoggiare il pacchetto europeo per il clima e l’energia post-2020 contenete obiettivi vincolanti per l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.

La richiesta arriva come conseguenza dell’adozione da parte della Commissione europea del Libro Verde sul futuro quadro strategico per il 2030 in materia di clima ed energia, con il quale l'Europa ha formalmente avviato un confronto e dibattito che dovrebbe portare ad una proposta legislativa da parte della Commissione Europea entro la fine dell’anno.
L'associazione europea che riunisce imprese, eurodeputati e Ong, nella lettera data 10 giugno, esorta il Governo italiano a considerare la necessità di superare l’idea che il solo obiettivo di riduzione delle emissioni di anidride carbonica - CO2, sia sufficiente a mobilitare i necessari investimenti.
"La strategia post-2020 - scrive l'Eu-Ase - può creare nuove opportunità economiche dal punto di vista dell’occupazione, dell’innovazione e dello sviluppo di tecnologie pulite, ma data la scarsità delle risorse disponibili, è necessario concentrare gli sforzi nei giusti settori". 

Secondo Catia Bastioli presidente del Kioto Club e componente di Eu-Ase, non è possibile prescindere da un quadro normativo europeo che individui quale motore della competitività, della sicurezza dell’approvvigionamento e della sostenibilità dell’economia europea, l'efficienza nell’uso delle risorse.
"Mi auguro - aggiunge Bastioli - che il nostro paese possa distinguersi a livello europeo e appoggiare con lungimiranza il pacchetto per il clima e l’energia post-2020”.