È stato pubblicato sul sito web del Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Doreste il Decreto Ministeriale contenente "Modalità con le quali il costitutore o il richiedente l'iscrizione di una varietà o di un clone, registra i dati della selezione conservatrice in applicazione dell'articolo 19, comma 2, del Decreto Legislativo 2 febbraio 2021, n. 16" relativo alla costituzione o all'iscrizione di nuove varietà o cloni di vite da vino.
Il provvedimento - firmato il 21 ottobre 2022 dal ministro pro tempore, Stefano Patuanelli - è stato pubblicato anche sul sito web del Servizio Fitosanitario Nazionale ed è stato adottato una volta acquisiti i pareri del Gruppo di Lavoro Permanente per la Protezione delle Piante - Sezione Materiali di Moltiplicazione della Vite, espresso in data 6 ottobre 2022 e del Comitato Fitosanitario Nazionale, nel corso della riunione del 10 ottobre 2022.
Varietà e cloni, il Masaf deve esserne informato
L'articolo 1 del Decreto circoscrive l'ambito di applicazione del provvedimento alle "modalità con le quali il costitutore o il richiedente l'iscrizione di una varietà o di un clone registra i dati della selezione conservatrice effettuata". Le registrazioni devono essere "messe a disposizione del Ministero al fine di consentire la verifica della conservazione in purezza e ai fini dei controlli di cui al Capo III del Decreto Legislativo n. 16/2021".
La "selezione conservatrice"
Il successivo articolo 2 definisce la "Selezione conservatrice" come la "conservazione di una varietà o di un clone, in strutture o in pieno campo, secondo metodi di mantenimento riconosciuti idonei, che consentano di preservare l'identità varietale e clonale e lo stato sanitario del materiale di moltiplicazione".
Come presentare domanda di registrazione
L'articolo 3 del Decreto (Modalità di registrazione dei dati inerenti la selezione conservatrice) elenca dettagliatamente le informazioni minime che il costitutore o il richiedente, responsabile della selezione conservatrice di una varietà o di un clone deve registrare. Queste riguardano:
I. Per la varietà
a) denominazione della varietà;
b) dati identificativi (nome, cognome, indirizzo e/o ragione sociale) del soggetto
responsabile del mantenimento in conservazione della varietà;
c) metodo di selezione conservatrice attuato per garantire la conservazione stessa della
varietà;
d) località e dettagli del luogo di conservazione (ad es.: Comune, Foglio, Mappale, etc.);
e) conservazione in strutture o in pieno campo;
f) numero di piante oggetto di conservazione in purezza;
g) data ed esito delle verifiche periodiche effettuate.
II. Per il clone
a) denominazione della varietà, del clone e, se del caso, del portinnesto;
b) dati identificativi (nome, cognome, indirizzo e/o ragione sociale) del soggetto
responsabile del mantenimento in conservazione del clone;
c) metodo di selezione conservatrice attuato per garantire la conservazione stessa del
clone;
d) località e dettagli del luogo di conservazione (ad es.: Comune, Foglio, Mappale, etc.,);
e) conservazione in strutture o in pieno campo;
f) numero di piante oggetto di conservazione in purezza;
g) data ed esito delle verifiche periodiche effettuate, che includano l'accertamento dello
stato sanitario iniziale.
I controlli
L'articolo 4 infine prevede un'ampia gamma di controlli, a cura del Masaf, sulla selezione conservatrice. Tra queste, di rilievo quelle che portano alla cancellazione di una varietà e di tutti i suoi cloni a causa dell'abbandono della selezione conservatrice da parte del costitutore, del richiedente l'iscrizione o del soggetto incaricato della conservazione.
La cancellazione, in particolare, è disposta dal Masaf "previo parere del Gruppo di Lavoro Permanente per la Protezione delle Piante - Sezione Materiali di Moltiplicazione della Vite". Analoga norma è prevista per i cloni.
Diversamente, quando per una varietà è ancora possibile la ricostituzione attraverso i cloni superstiti, tale attività può essere svolta "presentando una specifica relazione, che illustri la corrispondenza varietale del clone, al Gruppo di Lavoro Permanente per la Protezione delle Piante - Sezione Materiali di Moltiplicazione della Vite, che ne valuta la ricostituzione".