Prima di entrare in campo con una macchina irroratrice ogni agricoltore dovrebbe tararla sulla base della tipologia di coltura che andrà a trattare e del suo stadio fenologico. La taratura (o regolazione strumentale), obbligatoria per legge, ha infatti come obiettivo quello di gestire i differenti parametri di una macchina al fine di ottenere una bagnatura completa ed uniforme della vegetazione, evitando fenomeni di deriva o di gocciolamento.
Alla taratura abbiamo dedicato un articolo di approfondimento, in cui spieghiamo come effettuarla correttamente. E ricordiamo che, ancora prima della taratura, elemento base per effettuare un corretto trattamento è il controllo funzionale, esame delle macchine obbligatorio per legge che ha come obiettivo quello di assicurare che l'attrezzatura funzioni correttamente (nessun gocciolamento, manometro ben tarato e funzionante, filtri, tachimetro, eccetera).
Perché effettuare la taratura?
Durante la stagione vegetativa la coltura che l'agricoltore tratta cambia di forma e dimensione e quindi anche l'irrorazione deve adeguarsi. Se nelle colture "piane", come può essere il frumento, le differenze tra inizio e fine stagione non sono elevate, in frutticoltura o viticoltura invece l'approccio al campo è radicalmente diverso.
Si pensi ad esempio a che cosa significa trattare una vite nella fase di germogliamento, quando la pianta è alta appena 1 metro e con una chioma ridotta, e cosa significa invece trattare nel pieno della vigorìa, quando supera i 2 metri di altezza e ha una parete fogliare fitta. La taratura ha proprio come scopo quello di adattare la macchina affinché il trattamento sia fatto nel modo migliore.
Tarare correttamente l'irroratrice porta vantaggi per tutti. Per l'agricoltore, che così effettua una bagnatura uniforme di tutta la vegetazione, evitando che sovra o sottodosaggi inficino la difesa. Per l'ambiente, in quanto la miscela fitoiatrica raggiunge correttamente il bersaglio, senza disperdersi al suolo o nei corsi d'acqua superficiali. Ed infine per l'operatore e gli astanti, che non vengono raggiunti dalle goccioline di soluzione fitoiatrica.
Si fa presto a dire taratura
Una volta acquisiti i principi base della taratura settare la macchina è un lavoro piuttosto semplice, che tendenzialmente si ripete ogni anno uguale in corrispondenza dei differenti stadi fenologici. Per semplificare però il lavoro degli operatori la Regione Veneto, insieme al Tesaf dell'Università di Padova, ha lanciato una web app denominata SprayCal5 attraverso la quale è possibile determinare la corretta taratura dell'irroratrice nell'ambito del trattamento del vigneto.
Inserendo differenti parametri, come velocità di avanzamento, tipologia di ugello e pressione d'esercizio, numero di ugelli per lato, eccetera, l'applicativo è in grado di suggerire il corretto volume di acqua da utilizzare con la dose prevista dall'etichetta dell'agrofarmaco.
La web app è dotata di cinque schede, in modo che l'operatore possa scegliere cinque diverse tarature, che sono poi riassunte in due report distinti: uno che riporta le indicazioni per la taratura e uno invece che riguarda specificatamente la miscela fitoiatrica.