"Per fare bene la fertirrigazione, bisogna fare bene l'irrigazione". Con questo slogan, spesso si iniziano sia i corsi di formazione sull'irrigazione e sulla fertirrigazione oppure, sono i primi consigli che vengono indicati agli agricoltori chiedono consulenza sulla nutrizione per le loro colture.
Spesso tra gli operatori, sia agricoli che tecnici, il concetto della tecnica irrigua ha una visione semplicistica e banale; come dire che non si hanno chiari i punti basilari dell'irrigazione, come per esempio, "Quanta acqua dare?".
La risposta a questa domanda è alla base della progettazione di un impianto irriguo. Il dimensionamento di un impianto di irrigazione deve partire dalla conoscenza del fabbisogno irriguo delle piante. Dal quale valore, moltiplicato per la superficie totale e/o per i differenti settori irrigui determina il valore della portata. A questo punto si dimensiona la pompa, le condotte, la filtrazione, gli erogatori, i gocciolatori o i microirrigatori, eccetera.
Solo dopo si risponde ad una seconda domanda: "Quando irrigare?". Cioè si determinano i turni e le frequenze irrigue; decisioni che dipendono dalle conoscenze del terreno e delle condizioni climatiche che sono alla base dei fattori che condizionano l'evapotraspirazione delle colture ed il loro consumo o utilizzo di acqua.
Chi si occupa di concimazione e di fertirrigazione, si trova poi avvantaggiato da una corretta e precisa irrigazione. Con essa diventa più preciso e più facile fornire i nutrienti che verranno disciolti nell'acqua in opportuni dosaggi e rapporti tra loro e, trasportati dall'acqua fino alle radici delle piante nelle opportune concentrazioni.
Coloro che si occupano di irrigazione e di fertirrigazione sono soliti fare questi calcoli con estrema precisione, addirittura utilizzando le concentrazioni millimolari/litro per i macronutrienti e le concentrazioni micromolari/litro per i micronutrienti.
A volte capita che non è possibile applicare questa precisione proprio perché ci si trova di fronte ad una pratica irrigua improvvisata e/o poco precisa.
Ancora adesso, alla domanda: "Quanta acqua si utilizza per irrigare?", la risposta è per esempio 4 ore. Oppure i turni e le frequenze sono stabiliti semplicemente a tempo. Ecco queste approssimazioni, dovrebbero essere sempre meno la consuetudine e sempre meno accettabili, soprattutto, non solo per lo spreco inutile di acqua irrigua, ma per uno scarso e poco efficiente utilizzo dei fertilizzanti idrosolubili.
Ricordo e sottolineo che dal corretto abbinamento di micro-irrigazione e concimazione, spesso esce il profitto dell'imprenditore agricolo, grazie ad un risparmio di acqua e concime e da una maggiore produzione sia in quantità che qualità. Ah dimenticavo, in questo modo si inquina meno e si rispetta l'ambiente e la risorsa idrica.
Programma
Martedì 12 marzo 2019
1. Introduzione all'irrigazione a goccia
2. Le informazioni pre progettuali
3. Scelta della linea gocciolante
4. Basi d'idraulica e calcolo delle perdite di carico
Mercoledì 13 marzo 2019
5. Condotte e pezzi speciali
6. Impianto di pompaggio
7. Apparecchiature per l'iniezione dei fertilizzanti
8. Automazione irrigua
9. La filtrazione
10. Il progetto con H2O AutoCad 4.0
Giovedì 14 marzo 2019
11. Mattinata dedicata ad una visita tecnica di un impianto in campo e/o presso un impiantista.
Ogni giorno sono previste esercitazioni in aula (si consiglia di avere con sé il proprio Pc); al termine del corso di formazione sarà consegnato l'attestato di frequenza valido per i crediti formativi permanenti.
Scopri i dettagli del corso sulla microirrigazione e sulle modalità di iscrizione
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Fonte: Silvio Fritegotto