La protesta degli agricoltori divampata in tutta Europa ed ora anche in Italia - da Nord a Sud - trova una prima risposta positiva da parte delle istituzioni europee. E c'è anche una prima reazione di chi è parte del sindacato degli agricoltori verso chi protesta in piazza ponendosi contro tutti. Anche se tutte queste proposizioni - soprattutto quelle di rango istituzionale - vanno lette attraverso una precisa prospettiva: quello in corso è l'ultimo semestre di questa legislatura europea, pertanto Europarlamento a Strasburgo e Commissione Ue a Bruxelles possono in questo breve lasso di tempo solo abbozzare una prima correzione agli svarioni della Pac.

 

Non a caso ufficialmente all'ultimo Consiglio dei ministri Ue Agrifish si è parlato di una riflessione sulle politiche agricole post 2027: un modo molto diplomatico per non creare imbarazzo tra i vertici della Commissione e dell'Europarlamento, dato l'avvio imminente della campagna elettorale e la corsa alle candidature già in atto.

 

Ovviamente, il nuovo Europarlamento e la nuova Commissione avrebbero tempo e modo anche per una eventuale revisione di medio termine della Pac. Ma solo il risultato elettorale dirà se l'urgenza di un cambiamento di rotta sarà recepito e con una revisione sulla programmazione 2023-2027, peraltro molto breve, oppure gli interventi correttivi giungeranno con la programmazione successiva.

 

Von der Leyen: "Il nostro obiettivo è sostenervi"

Ursula von der Leyen il 24 gennaio 2024 dà un segnale di disponibilità a tutti agricoltori, anche a quelli scesi sul piede di guerra e lo fa inaugurando la prima sessione del dialogo strategico con i coltivatori europei a Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Ue, un dialogo voluto proprio dall'ultimo Consiglio Ue Agrifish.

 

La presidente della Commissione Europea ha subito messo i piedi nel piatto: "Dobbiamo superare questa polarizzazione con il dialogo. E voi meritate una giusta remunerazione per il vostro lavoro. Il nostro obiettivo è sostenere i vostri mezzi di sussistenza, e garantire la sicurezza alimentare dell'Europa. Ognuno di noi ha un ruolo da svolgere in questo senso". E poi ha aggiunto: "Urge che le cose migliorino, al settore serve una prospettiva di lungo termine".

 

Un'apertura non da poco, alla quale la presidente della Commissione Ue Von der Leyen ha fatto seguire un riconoscimento sul compito degli agricoltori "è di importanza cruciale. È grazie all'agricoltura europea - alle donne e agli uomini che lavorano la terra - che l'Europa ha il cibo più sano e di qualità del mondo".
La von der Leyen poi ammette: "I nostri agricoltori operano quotidianamente in un mercato globale molto competitivo e voi siete spesso la parte più vulnerabile della catena del valore".

 

Più prudente sull'andamento dei prezzi, la presidente della Commissione ha affermato: "Abbiamo sofferto di un'inflazione elevata sia per i fattori di produzione agricoli che per i prodotti alimentari. Ma il settore agroalimentare europeo ha dimostrato una notevole capacità di recupero. Inoltre, stiamo tutti facendo un enorme sforzo per contribuire agli obiettivi collettivi del Green Deal europeo".

 

Qui le parole forse più sofferte per la von der Leyen: "Perché tutti noi viviamo con la natura e dalla natura. E anche se non siamo sempre d'accordo su tutte le questioni, siamo tutti d'accordo sul fatto che le sfide sono sempre più grandi. Che si tratti della concorrenza estera o dell'eccessiva regolamentazione interna, del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità o del declino demografico".

 

Infine la presidente della Commissione Europea ha rimarcato la necessità di "trovare un consenso e una visione comune sulla strada da seguire" cosa che "Non è un compito facile. Ma questa è un'immensa opportunità. Un'opportunità per dare forma a una parte essenziale dell'economia del futuro. E di preservare una parte essenziale della nostra anima europea e del nostro stile di vita. Perché tutti noi dipendiamo dalla nostra campagna".

 

Il discorso di De Castro a Strasburgo

Non un mea culpa, ma di sicuro l'ammissione che occorre aggiustare il tiro. E sul come aggiustarlo si era già espresso Paolo De Castro, il 17 gennaio 2024, intervenendo alla Plenaria del Parlamento Europeo: "Per la prima volta, dopo decenni, questa legislatura europea è riuscita a creare la percezione di un'Unione nemica degli agricoltori e delle categorie produttive" aveva affermato De Castro.

 

"Non abbiamo saputo costruire un progetto capace di coinvolgere l'agricoltura europea, facendola sentire protagonista nella transizione verde e non imputata. E ignorare le manifestazioni degli ultimi mesi etichettandole come movimenti estremisti sarebbe l'ennesimo errore" aveva poi sottolineato il deputato della Sinistra & Democratici, già Ministro alle Politiche Agricole e presidente della Comagri a Strasburgo: una più chiara ammissione degli errori compiuti nel più recente passato.

 

Sul "che fare?" per uscire dalla trappola della Pac, De Castro non era poi entrato in argomento direttamente, volando alto: "Abbiamo ora la possibilità di mettere in campo nuove opportunità, dall'intelligenza artificiale alle biotecnologie sostenibili, per riallacciare il legame con le nostre comunità rurali: cogliamola affinché l'Unione torni ad accompagnare gli agricoltori verso sistemi produttivi sostenibili, senza pregiudicarne la competitività!" Basterà? Forse no, ma è un inizio.

 

Copagri, dissenso positivo se costruttivo

"In relazione alle numerose proteste spontanee degli agricoltori alle quali stiamo assistendo da diversi giorni, iniziative che hanno interessato numerose città italiane e che fanno seguito a quelle messe in atto dai colleghi europei, mi preme evidenziare come il dissenso sia utile se porta a un confronto costruttivo, se arricchisce il dibattito e se serve a gettare le basi di un futuro migliore". Lo ha affermato il 24 gennaio scorso il presidente della Copagri, Tommaso Battista, che prova a tracciare un primo bilancio della situazione di forte malessere del settore primario.

 

"In tal senso, non si possono ignorare le motivazioni alla base delle proteste, ma allo stesso tempo non si può disconoscere quanto nel merito sia già stato fatto e si stia continuando a fare per assicurare un futuro a un comparto di fondamentale importanza per l'economia e la tenuta socioeconomica del Paese", prosegue Battista, ricordando "il grande lavoro sulla necessità di una revisione di medio termine della Pac e del Green Deal, grazie al quale si è arrivati all'istituzione di un tavolo tecnico al Masaf e a diversi confronti istituzionali, che hanno portato a un primo atto di semplificazione dell'obbligo di rotazione delle colture e a un primo approccio sulla semplificazione degli Ecoschemi e altre misure della Pac".

 

"Altre grandi penalizzazioni che hanno contribuito al forte malessere dei produttori agricoli e contro le quali siamo da tempo al lavoro insieme al governo - aggiunge il presidente di Copagri- riguardano l'import in dumping, per contrastare il quale abbiamo chiesto di intensificare i controlli nei porti e siamo al lavoro con l'Icqrf per segnalare anomalie di traffico in entrata, ma anche ovviamente i noti incrementi record dei fattori produttivi, tema sul quale è in essere un importante lavoro che dovrebbe concludersi entro i prossimi mesi e che vede il coinvolgimento dell'Ismea per la definizione dei costi medi di produzione dei prodotti agricoli".

 

Il presidente di Copagri inoltre sottolinea "I numerosi risultati ottenuti sul versante della ricerca e dell'innovazione applicate all'agricoltura, a partire dall'utilizzo delle Tea, così come sul riconoscimento della figura degli agricoltori quali custodi dell'ambiente e della biodiversità, obiettivo cardine di una proposta di legge promossa dalla Confederazione che sarà presto all'esame dell'aula di Montecitorio".

 

Su gasolio agricolo, Battista, evidenza: "l'agevolazione è stata confermata per tutto il corso del 2024".
Dalla Copagri poi assurgono a merito anche grazie alle numerose interlocuzioni avute con il Governo, il significativo aumento della dotazione del Bando Agrisolare del Pnrr e lo studio di norme, ancora in valutazione, che vadano a semplificare e agevolare la sottoscrizione di polizze assicurative per i raccolti, i cui prezzi però sono lievitati, tagliano gli incentivi della Pac.