I semi di girasole e l'olio da essi ricavato sono una commodity di cui l'Italia ha bisogno per sostenere la propria industria alimentare. Il fabbisogno annuo italiano è di circa 800mila tonnellate, a fronte di una produzione nazionale di appena 150mila tonnellate. Lo scorso anno sono stati coltivati 120mila ettari, prevalentemente tra Marche, Toscana ed Emilia Romagna, ma ne servirebbero almeno 600mila per far diventare il Paese autosufficiente.

 

Per questo motivo il legislatore italiano ha deciso di inserire il girasole, insieme alla colza, tra le colture oleaginose destinatarie dell'aiuto accoppiato, che vale circa 100 euro ad ettaro. Tuttavia, la fiammata dei prezzi a cui abbiamo assistito nel 2022, con quotazioni ben al di sopra dei 700 euro alla tonnellata, sembra ora molto distante. E questo sta scoraggiando gli agricoltori dall'aumentare nel 2024 le superfici seminate a girasole.

 

Mercati internazionali e intenzioni di semina

Se guardiamo al listino di Bologna, piazza di riferimento in Italia per il girasole, vediamo che le quotazioni negli ultimi anni sono state sulle montagne russe. Se nel 2020 i prezzi hanno fatto registrare una media annua di 341 euro alla tonnellata, nel 2021 sono saliti a 470 euro per poi toccare i 638 nel 2022, con picchi oltre i 720 euro all'apice della crisi tra Russia e Ucraina. Ma già lo scorso anno la curva si è abbassata, attestandosi tra i 370 e i 390 euro alla tonnellata.

 

Grafico dell'andamento dei prezzi della granella di girasole (euro/tonnellata)

Grafico dell'andamento dei prezzi della granella di girasole (euro/tonnellata)

(Fonte foto: Rica, Rete di Informazione Contabile Agricola)

 

"Anche nel 2024 non ci aspettiamo prezzi distanti dai 400 euro la tonnellata sul mercato Ue, Francia in primis, e poco meno per l'Italia", spiega Annachiara Saguatti, senior Analyst di Areté, società esperta di previsioni di prezzo delle materie prime agrifood.

 

"Le superfici a livello europeo dovrebbero mantenersi stabili o in leggero rialzo, mentre la situazione in Ucraina si è ormai stabilizzata. Nel 2022 i mercati temevano il mancato approvvigionamento di prodotto da Russia e Ucraina, i principali produttori a livello globale di girasole. Ma gli accordi raggiunti sull'export ucraino hanno fatto abbassare i prezzi. E a meno di novità sul fronte bellico riteniamo che i prezzi non dovrebbero essere distanti dalla soglia dei 400 euro la tonnellata".

 

D'altronde dopo una prima fase della guerra, quando si temeva il blocco totale delle importazioni dall'Est, condizione che ha fatto schizzare in alto i listini, l'ingresso nell'Unione Europea di prodotto a prezzi molto bassi ha fatto scivolare velocemente le quotazioni, che lo scorso anno si sono riallineate al trend storico, intorno ai 350 euro alla tonnellata.

 

E se si guarda alle stime di semina (le uniche oggi disponibili sono quelle di Coceral), vediamo che in Italia le superfici destinate a girasole sono previste in leggero calo, con un -4%. Mentre a livello europeo ci dovrebbe essere un incremento, pari al 4% (da 1,818 a 1,878 milioni di ettari). Stime che tuttavia sono ancora preliminari e che dovranno essere confermate in primavera, quando tra le Marche e la Toscana, regioni che cubano il 50% delle produzioni e che nel 2023 sono state scottate da una annata non buona per il grano, si procederà alle semine.

 

Costi di produzione e aiuti Pac

Ogni agricoltore deve dunque valutare i propri costi produttivi, tenendo in considerazione anche il fatto che i prezzi degli input agronomici, come ad esempio i concimi azotati, sono ormai tornati vicini alle quotazioni precrisi.

Secondo i dati Rica, che ha pubblicato un Rapporto proprio sul girasole, considerando il periodo 2016-2020, i ricavi ad ettaro per le aziende del Centro Italia si attestavano intorno ai 730 euro, con costi pari a 441 euro e un margine di poco meno di 300 euro ad ettaro. Il girasole si conferma dunque una coltura poco esigente, che tuttavia non esprime delle Plv, Produzione Lorda Vendibile, elevate.

 

Tabella su voci di costo e ricavo del campione Rica 2016-2020 (euro/ettaro)

Tabella su voci di costo e ricavo del campione Rica 2016-2020 (euro/ettaro)

(Fonte foto: Elaborazione Crea Pb su dati Rica e Borsa Merci Bologna)

 

Dallo scorso anno, tuttavia, nei propri calcoli l'agricoltore deve tenere anche in considerazione i circa 100 euro ad ettaro previsti dal sostegno accoppiato. Maggiori introiti che però obbligano l'agricoltore ad utilizzare semente certificata e a firmare dei contratti con l'industria di trasformazione.

 

Infine, la nuova Politica Agricola Comune (Pac) include il girasole tra le colture ammissibili per l'Ecoschema 4 e per il 5. Il primo prevede un premio di circa 110 euro per quegli agricoltori che si impegnano ad introdurre nella rotazione colturale specie leguminose, foraggere o da rinnovo. E il girasole è proprio inserito tra le colture da rinnovo e potrebbe quindi entrare in rotazione con il grano duro. Da ricordare, però, che se si aderisce all'Ecoschema 4 è consentito esclusivamente l'uso della tecnica della difesa integrata volontaria o della produzione biologica.

 

L'Ecoschema 5 invece prevede il pagamento di 500 euro ad ettaro dedicando il 25% della superficie alla semina di piante di interesse apistico. Si tratta di una copertura "a perdere", poiché non deve essere raccolta, se non a fine ciclo, e deve essere mantenuta proprio per fornire agli insetti impollinatori una fonte di nutrimento.