L'agricoltura è tra i settori dell'economia quello che maggiormente risente dell'andamento del clima. La maggior parte delle colture dipende dalle precipitazioni atmosferiche e può subìre danni in caso di temperature troppo alte o troppo basse, forte vento, grandine e nubifragi. Senza contare che il meteo influisce anche sul fronte della difesa, poiché ad esempio livelli elevati di umidità e temperature miti favoriscono lo sviluppo dei patogeni fungini.

Il grano è forse uno dei simboli di questa dipendenza dal meteo. È una coltura che non prevede l'irrigazione (nella stragrande maggioranza dei casi) e dipende quindi interamente dalle piogge. Inoltre sviluppandosi tra l'inverno e la primavera è in balìa dei repentini cambiamenti del meteo.


Cerealicoltura e previsioni stagionali

Proprio per cercare di supportare i cerealicoltori nel loro lavoro la Commissione Europea finanzia lo sviluppo di modelli che siano in grado di predire l'andamento del clima sul medio periodo (previsioni stagionali) e lo sviluppo delle piante di frumento tenero.

Proprio lo scorso anno è stato pubblicato uno studio su Nature da parte di due ricercatori del Jrc, il Centro di Ricerca Comune che fornisce consulenza alla Commissione Ue, sui passi avanti fatti nel prevedere l'andamento climatico e l'impatto sul frumento.

Nell'Europa Centrale e Orientale, dove la semina del grano avviene solitamente prima che al Sud, le previsioni sulla fioritura del frumento sono attendibili già a novembre. Altrove, la precisione aumenta con l'avvicinarsi della fine della stagione di crescita.

Ma come può essere utile sapere in anticipo come evolverà il clima durante la stagione? Prima di tutto, quando le previsioni saranno più attendibili, sarà possibile scegliere la semente da utilizzare sulla base delle previsioni stagionali. Inoltre sarà possibile modulare la gestione agronomica del campo sulla base di tali previsioni. Un aiuto importante ad esempio per quanto riguarda la difesa.

Gli autori dello studio suggeriscono inoltre che i responsabili politici possono fare affidamento su previsioni accurate per elaborare strategie di stabilizzazione del mercato, al fine di evitare aumenti improvvisi dei prezzi. Allo stesso modo, le previsioni possono tornare utili per adattare i modelli commerciali e pianificare pagamenti ad hoc in anticipo.

Tuttavia c'è ancora molto da fare. Sebbene le previsioni aumentino di anno in anno la loro accuratezza, i cambiamenti climatici stanno sparigliando le carte, rendendo sempre più difficile prevedere ad esempio gli eventi atmosferici estremi, che sempre di più interessano il Vecchio Continente e l'area del Mediterraneo.

Fare previsioni è comunque possibile. Prendendo in considerazione la siccità alcuni risultati dello studio sono stati incoraggianti. Una notevole capacità predittiva è stata rilevata già a febbraio, quando almeno metà del ciclo di crescita del grano è ancora da venire. Mentre le previsioni nel periodo tra la spigatura e la maturazione sono state deludenti. Gli autori ammettono anche che riguardo a certi fattori, come la presenza di alti livelli di umidità al suolo, le previsioni sono state inaccurate.

Siamo tuttavia ancora agli inizi e ci sono ampi margini di miglioramento. D'altronde oggi possiamo avere accesso a previsioni meteorologiche sul corto periodo, intorno ad una settimana, che sono estremamente precise, mentre non lo erano affatto fino a poche decine di anni fa. Con le previsioni stagionali è probabile che il progresso ci porterà ad avere previsioni sempre più aderenti alla realtà. Sempre che i cambiamenti climatici non rivoluzionino il clima del Pianeta.