Di questo si parlerà il prossimo 11 settembre, presso la sala conferenze del Tecnopolo di Reggio Emilia, all'evento finale del progetto Genbacca co-finanziato nell'ambito del Por-Fesr 2014-2020 dalla Regione Emilia Romagna.
Il progetto si propone di verificare l'efficacia di nuovi genotipi, in fase avanzata di selezione oppure già omologati, per mitigare, in maniera permanente e sostenibile, gli effetti indotti da importanti fattori di stress biotico e abiotico.
Per il pomodoro si valuteranno genotipi miglioratori per resistenza al freddo, precocità e uniformità di maturazione, riduzione degli scarti (minore incidenza del verde, delle spaccature, dei marciumi e della bacche colpite dal colpo di sole.
Per la vite la valutazione riguarderà sia genotipi omologati di portinnesti, sia nuovi genotipi di cultivar ottenuti da incrocio intra-specifico o inter-specifico. Per questi ultimi saranno valutati otto ibridi per uva da vino con caratteristiche di tolleranza a oidio e peronospora e quattro nuovi ibridi di uva da tavola altresì tolleranti agli agenti fungini, ma anche portatori di caratteri merceologici desiderati.
Il programma
La mattinata inizierà alle ore 9.45 con i saluti e l'apertura dei lavori a cura di Adriano Marocco dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza.Due interventi sui portinnesti saranno invece tenuti da Stefano Poni dell'Università del Sacro Cuore e da Ilaria Filippetti dell'Università di Bologna.
Dopo una breve pausa Enrico Francia, dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, spiegherà gli interventi genetici e agronomici per migliorare la produttività del pomodoro da industria.
Il ruolo delle imprese nel progetto Genbacca verrà invece introdotto da Massimiliano Beretta di Isi sementi spa. Infine la parola passerà a Marco Foschini del Clust-Er Agroalimentare.
La giornata si concluderà con una visita ai laboratori di ricerca.
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Fonte: Romagna Tech