L'Umbria è arrivata a Verona con 85 aziende e una vetrina di 335 vini, divisi tra lo stand regionale e quello delle singole cantine che hanno scelto uno stand proprio nel padiglione 2.

Una presenza cospicua per la piccola regione che punta a promuovere il suo vino sia ben oltre i propri confini che quelli nazionali.

Un settore quello del vino che in Umbria ha radici antichissime, che affondano nella storia etrusca e romana, ma che negli ultimi anni è migliorato sensibilmente soprattutto dal punto di vista organizzativo e commerciale.

Un miglioramento reso possibile anche dagli investimenti della Ocm vino, come ha ricordato l'assessore regionale alla Agricoltura Fernanda Cecchini, che solo nel 2017 ha erogato la cifra record di 9 milioni di euro.

Ma Fernanda Cecchini sottolinea anche i punti di debolezza del mondo enologico umbro, primo tra tutti la frammentazione e scarsa capacità di affermare il nome dell'Umbria come marchio territoriale di qualità, così come avviene ad esempio per la Toscana, il Piemonte o il Veneto, senza mettere in ombra le Doc e le Docg già presenti, conosciute e attive.

E nel padiglione Umbria, visitato ieri, 16 aprile 2018, anche dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che ha visitato tutti gli stand delle regioni colpite dal sisma, la promozione del vino e del territorio vanno di pari passo, in una sinergia che cerca la simbiosi.

L'enoturismo sarà al centro del convegno organizzato nella giornata di oggi, 17 aprile, dal Parco tecnologico 3A che insieme al Movimento del turismo del vino e alle Strade del vino e dell'olio farà il punto sulla nuova legge sul turismo enologico e lancerà le prossime iniziative di cantine e frantoi aperti 2018.

Tra gli eventi lanciati a Verona anche la quinta edizione di Only wine festival che si terrà a Città di Castello il 28 e il 29 aprile prossimi e la terza edizione del Wine show di Todi che è in programma per il 9 e il 10 giugno.

Vino, territorio e arte sono insieme anche nell'iniziativa 'Arte & Sagrantino' che vuol invitare a visitare i luoghi d'arte e di vino umbri. Una iniziativa che non va solo nella direzione della promozione ma anche della conservazione del patrimonio artistico e culturale del territorio e che quest'anno si propone il restauro delle cantine francescane, i locali annessi al complesso museale di San Francesco con ampie vasche di pigiatura dell'uva, utilizzate già a partire dal 1.700 per la produzione del Sagrantino.

E all'Umbria quest'anno va anche il 'Premio internazionale Vinitaly', assegnato sabato scorso alla cantina Arnaldo Caprai di Montefalco, che come recita la motivazione ha ricevuto il riconoscimento per essere stata l'artefice della rinascita del Sagrantino di Montefalco e del rilancio del suo territorio.

Un premio che la cantina Caprai ha condiviso con il colosso americano E. & J. Gallo Winery, la più grande azienda familiare degli Stati Uniti e una delle realtà vinicole più imponenti al mondo con un fatturato di oltre 4 miliardi di dollari e che dimostra che per essere grandi non è necessario esserlo anche nelle dimensioni.