Gli effetti sul suolo appaiono devastanti: le conseguenze della siccità sono accentuate dal precario stato di salute del suolo a causa del forte depauperamento di sostanza organica che, oltre ad agire da cementante per le particelle del terreno, ha una forte capacità di trattenere l’acqua. Inoltre, l’eccessiva intensità delle precipitazioni non consente l’infiltrazione, se non in minima parte, dell’acqua nel terreno che viene così persa per scorrimento superficiale.
Appare evidente, quindi, che l’unico modo per recuperare l’acqua stessa è quello di convogliarla il più possibile in serbatoi (invasi) artificiali. Occorre perciò un piano per il recupero dei “laghetti collinari”, per la costruzione di invasi artificiali e per la raccolta, in generale, delle acque piovane. Considerando che la corretta gestione del suolo e delle risorse idriche sarà la sfida del futuro, è necessario pensare subito ad un piano di infrastrutture distribuite a basso impatto ambientale e integrate nel paesaggio rurale, capace di fronteggiare le emergenze climatiche e sostenere un’agricoltura sempre più soggetta a crisi di vario genere, fra cui anche quella relativa alla siccità.
L'incontro, promosso dall'Accademia dei Georgofili e moderato dal direttore di AgroNotizie Ivano Valmori, ha come scopo quello di dedicare un momento di confronto nell’ambito delle problematiche inerenti i sempre più crescenti periodi di siccità e la conseguente necessità del recupero dell’acqua quale obiettivo strategico delle attuali e future politiche agricole. In particolare, l’Accademia intende evidenziare gli aspetti scientifici della problematica attraverso le relazioni della mattina e approfondire gli aspetti operativi e di programmazione attraverso la tavola rotonda del pomeriggio.
Scopri i dettagli della giornata studio su "Siccità e serbatoi artificiali"
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Fonte: Accademia dei Georgofili